Tunisia: è morto l'ex presidente Ben Ali

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Di Alberto De FilippisEuronews
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Tunisia: è morto l'ex presidente Ben Ali

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È morto a 83 anni l'ex presidente della Tunisia Zine El-Abidine Ben Ali. Lo ha confermato il suo avvocato Mounir Ben Salha ad Euronews. Ben Ali era ricoverato da alcuni giorni in una clinica di Jedda, in Arabia Saudita, che gli aveva garantito l'asilo politico nel 2011 dopo le sollevazioni popolari nel contesto della Primavera araba che l'avevano costretto a lasciare il paese.

La scomparsa dell'ex presidente è arrivata a pochi giorni dalle elezioni presidenziali in Tunisia, le seconde nel Paese dopo le rivolte che avevano portato alla sua deposizione.

La parabola di Ben Ali

Cresciuto nel mito del padre-padrone osannato dal popolo, Zine al-Abidine Ben Ali si è spento lontano dai riflettori e dai bagni di folla, con cui per più di 23 anni aveva alimentato il suo regno.

Lustrata e difesa a spada tratta per ben cinque mandati, l'ostentata icona del presidente si è sgretolata in meno di un mese, tra la fine del 2010 e l'inizio del 2011, sotto il peso di una contestazione a lungo sedata con l'abile alternanza di repressione e aperture sul piano sociale.

L'ascesa al potere

"Un colpo di stato medico" la definizione data dai critici alla sua ascesa al potere: un certificato medico attestante malattia e incapacità a governare del presidente Habib Bourguiba, con cui nella seconda metà degli anni ottanta arriva a deporlo e a succedergli.

Premiato nel 1989 in Francia con il Louise Michel per la Democrazia e i diritti umani, Ben-Ali viene in principio acclamato anche in Tunisia come "salvatore della patria", capace di soffocare sul nascere la minaccia dell'integralismo islamico e gettare le basi di un'economia liberale.

Sposata in seconde nozze nel 1992, la presenza al suo fianco dell'ex parrucchiera Leila Trabelsi completa il rassicurante quadretto offerto agli elettori. Un'alternanza di bastone e carota, di guerra aperta all'opposizione islamica e politiche sociali per l'emancipazione delle donne, che negli anni alimenta l'immagine del presidente modernizzatore.

La riforma costituzionale e l'abrogazione del limite dei tre mandati

Edificare la "Tunisia di domani" il dichiarato obiettivo della riforma costituzionale, che nel 2002 sottopone al primo referendum del paese. Aperto solo dal 1999 a presidenziali pluraliste, Ben Ali ottiene l'abrogazione del limite di tre mandati, da lui stesso introdotto appena al potere.

All'estero, l'icona del riformatore democratico e rispettoso dei diritti umani non sembra tuttavia perdere smalto. Sulle perplessità, prevale in Europa e negli Stati Uniti la rassicurante immagine del baluardo filo-occidentale contro la minaccia integralista.

Il quinto mandato e la fine

Ancora celebrato dai leader internazionali, nel 2009 Ben Ali ricambia fiducia e sostegno, presentandosi alle quinte elezioni presidenziali della sua carriera. Percentuali plebiscitarie simili alle precedenti lo illudono della propria inossidabilità.

Dietro ai numeri cova però un malcontento mascherato per anni. Ad accendere la miccia è poco più di un anno dopo il sacrificio di un venditore ambulante, che si dà fuoco per protestare contro il sequestro della sua mercanzia. Emblema di un paese che stenta anche nella semplice sopravvivenza, mentre il presidente e la moglie si sono arricchiti a scapito della povera gente. E per la Tunisia questa volta è troppo.

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