Spagna: elezioni a novembre ma sarà utile?

Spagna: elezioni a novembre ma sarà utile?
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Di Stefania De Michele
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Il voto potrebbe riproporre gli stessi schieramenti e l'assenza di una maggioranza di governo chiara

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Fermi in mezzo al guado, con l'alleato potenziale - la sinistra di Unidas Podemos - che ha fatto saltare la fiducia al governo Sánchez a fine luglio e l'avversario naturale - il partito popolare - che accusa il premier socialista Pedro Sánchez di aver apparecchiato nuove elezioni per manifesta incapacità di dare un governo al Paese.

In realtà, le forze in campo hanno tempo sino al 23 settembre per evitare la quarta tornata elettorale in quattro anni, ma i negoziati del partito socialista (che ha la maggiornaza relativa) con le opposizioni sembrano oramai su un binario morto.

"Il prossimo 10 novembre, visto che saremo costretti ad andare di nuovo alle elezioni, spero che gli spagnoli diano una maggioranza ancora più forte al Partito socialista affinché - dice in Parlamento il premier Sánchez ai leader dell'opposizione - non abbiate più la capacità di bloccare la formazione di un governo che è quello di cui la Spagna ha bisogno".

Terminate le consultazioni dei partiti con il Re Felipe VI, l’unica strada possibile sembra dunque quella di tornare alle urne. Alle precedenti politiche il partito socialista aveva incassato il 28.7% dei consensi contro il 16.7% del Partito popolare, In tutto, 123 seggi in parlamento, lontano dai 175 necessari per governare da solo. Le nuove elezioni potrebbero non risolvere il problema.

Secondo l'analista politico Rodrigo Panero, "è possibile che si ripropongano esattamente le stesse posizioni. Possiamo vedere piccoli movimenti all'interno dei blocchi di destra e di sinistra. A sinistra, qualche migliaio di voti di Podemos può andare al Partito Socialista e aumentare così i suoi seggi. E all'interno del blocco di destra possiamo vedere come il voto potrebbe coagularsi di nuovo attorno al Partito Popolare come voto utile. Quindi, anche se gli scenari si ripeteranno più o meno, quello che vedremo è un rafforzamento del vecchio bipartitismo".

Jaime Velázquez pr Euronews ha raccolto gli umori della piazza: "Gli spagnoli sono stanchi e stupiti di essere chiamati ancora al voto, la quarta volta in quattro anni. Dopo il fallimento dei negoziati tra i diversi partiti, la parola e la responsabilità tornano ai cittadini per sciogliere un blocco che le forze politiche non sono state in grado di risolvere. Gli elettori si chiedono adesso come gli stessi attori, gli stessi candidati, possano raggiungere una soluzione diversa dopo il fallimento di ogni accordo".

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