Stop nel caos alla Camera dei comuni. La Gran Bretagna a rischio tilt

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Di Paolo Alberto Valenti
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Si fermano le attività del parlamento britannico sotto il segno del tatticismo del premier Johnson che incassa proteste e defezioni mai viste

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I ministri del governo britannico arrivano alla spicciolata al numero 10 di Downing Street, per la prima volta dopo la decisione del premier Boris Johnson di far stagnare (paralizzare) il Parlamento sulla questione Brexit. La camera ha respinto tutte le proposte che Johnson aveva avanzato, inclusa quella delle elezioni anticipate. Gli analisti parlano di un Johnson finito in un vicolo cieco.

L'ostentazione di imperturbabilità

Il premier si è già messo in "assetto da campagna elettorale" e vistando una scuola elementare nel sud-ovest di Londra ha sfoderato la solita retorica, come se nulla stesse accadendo.

"Le opposizioni pensano di capire le cose meglio del popolo, credono di poter rinviare la Brexit senza chiedere al popolo britannico di dire la sua in una elezione - ha tuonato il premier dopo il no dei Comuni alle elezioni immediate - Questo governo andrà avanti per trovare un accordo" con l'Ue, malgrado "le diversioni dell'opposizione". Ma intanto non ci sarà alcun rinvio oltre il 31/10 all'uscita del Regno Unito dall'UE e ha invitato le opposizioni a "riflettere" durante la sospensione dei lavori parlamentari da oggi al 14 ottobre.

"Vergogna"

"Questo governo è una vergogna", gli ha replicato il leader dell'opposizione laburista Jeremy Corbyn, insistendo sulla necessità di evitare un no deal che sarebbe dannoso per l'economia britannica, per la gente e per i posti di lavori e ritorcendo nei confronti di Johnson l'invito a "riflettere" durante la sospensione del Parlamento delle prossime settimane.

Niente elezioni subito

Corbyn, come altri leader e deputati dell'opposizione, ha difeso poi la scelta di rigettare, per ora, le elezioni rinviandole almeno a novembre ed ha accusato il premier conservatore e il governo di volersi sottrarre "allo scrutinio parlamentare".

Gli ultimi giorni convulsi dello speaker Bercow

Lo speaker John Bercow - che ha annunciato le sue dimissioni - avrebbe dovuto portare i parlamentari fino alla Camera dei Lord per celebrare la sospensione ma un gruppo di arrabbiati sostenitori dell'opposizione ha cercato di sbarrargli il passo.  Con scene senza precedenti nella Camera dei comuni, alcuni parlamentari hanno protestato contro la sospensione mentre si chiedeva loro si fare silenzio. Altri gridavano "Vergognati" all'indirizzo del capo del governo.I lavori parlamentari sono stati ufficialmente sospesi per cinque settimane. I deputati non dovrebbero  venire in aula fino al 14 ottobre.

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