Dalla guerra di liberazione al regime: i 37 anni al potere di Mugabe

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Diritti d'autore REUTERS/Howard Burditt
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Vita e carriera del presidente che, dopo aver fatto dello Zimbabwe un paese libero, ha governato per anni col pugno di ferro

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Fu un esplosione di gioia, in uno Zimbabwe che muoveva i primi passi da stato indipendente, quando Robert Mugabe fu eletto primo ministro nel 1980.

Mugabe era un eroe della lotta contro il colonialismo e l'apartheid, una lotta che aveva combattuto per vent'anni, dieci dei quali trascorsi in carcere come prigioniero politico. Dopo il rilascio, aveva assunto la guida dell'ala paramilitare del partito Zanu, Unione Nazionale Africana Zimbabwe.

Nel '79 era stato uno dei firmatari degli accordi di Lancaster House, che misero fine alla guerra civile e resero lo Zimbabwe uno stato indipendente.

Le speranze degli zimbabwesi, soprattutto dei piccoli agricoltori,apparvero inizialmente ben riposte: le condizioni di vita migliorarono, malnutrizione e mortalità infantile diminuirono drasticamente. Il sistema della pubblica istruzione divenne uno dei migliori dell'Africa. Ancora oggi, lo Zimbabwe vanta la più alta percentuale di alfabetizzazione del continente, superando perfino il potente vicino sudafricano.

REUTERS/Philimon Bulawayo
Robert Mugabe con la moglie GraceREUTERS/Philimon Bulawayo

Ma il rovescio della medaglia fu la repressione violenta dell'opposizione. Mugabe iniziò ad accusare i suoi oppositori di nutrire "interessi neo coloniali".

Nei primi anni del nuovo millennio, il 70 per cento del terreno arabile continuava a trovarsi concentrato nelle mani dell'un per cento bianco della popolazione. La riforma agraria di Mugabe fu spietata: espropriò i bianchi e ne redistribuì i terreni. Per ottenere prestiti dalla Banca Mondiale, lo Zimbabwe dovette poi lanciarsi in un programma di austerità. Ma il taglio delle sovvenzioni destinate ai piccoli agricoltori ha rovinato l'economia del paese.

Ancora non abbastanza perché Mugabe si decidesse a cambiare politica, un'idea per lui insopportabile. Quando il capo dell'opposizione Morgan Tsvangirai sfidò il vecchio leader, le forze speciali di quest'ultimo lo malmenarono. Il che non impedì a Tsvangirai di ottenere la maggioranza alle presidenziali del 2008. Ma Mugabe non mollò. Alla fine concesse solo un accordo di condivisione del potere: Tsvangirai divenne primo ministro,senza però un vero potere nelle decisioni politiche.

Mugabe faceva risalire le proprie origini allo storico Regno dello Zimbabwe, giustificando in questo modo il suo diritto a una "presidenza a vita". La vita di un eroe dell'indipendenza africana diventato un uomo ossessionato dal potere.

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