Siamo all'escalation nella guerra dei dazi USA-Cina

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Di Paolo Alberto Valenti
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Trump fa partire una bordata di nuovi dazi su 550 miliardi di dollari di importazioni dalla Cina. Ecco la risposta alle aliquote in rialzo sulla tassazione delle importazioni in Cina di prodotti a stelle e strisce

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Non cessa la guerra dei dazi fra Stati Uniti e Cina. Il presidente Donald Trump ha reagito alla Cina annunciando nuove tariffe più elevate sulle importazioni.  Nella sua ultima raffica di tweet ha annunciato un ulteriore aumento delle tariffe del 5% sulle importazioni dalla Cina. Ecco la reazione ai nuovi dazi imposti da Pechino su circa 5.078 beni Usa.

"Stiamo litigando con la Cina e vinceremo - ha chiarito il determinato inquilino della Casa Bianca -  Abbiamo applicato molti dazi alla Cina, dopo che loro ce ne hanno imposti di nuovi. Abbiamo messo dazi su importazioni da 550 miliardi di dollari. La Cina ci penalizza da anni per oltre 500 miliardi di dollari l'anno che escono dal nostro paese. Anche più di 500 miliardi l'anno, quindi vogliamo fermarli".

La contromossa di Washington

La contromossa america risponde ai dazi del 10% con operatività dal primo settembre su una serie di prodotti a stelle e strisce, mentre l'aliquota sul secondo gruppo sarà del 5%, che diventerà effettiva dal 15 dicembre. Lo scontro deprime il mercato globale già in affanno e molto probabilmente non consentirà il mantenimento della buona salute anche dell'economia americana.

Wall Street negativa

Wall Street ha infatto chiuso la settimana in calo. Dopo un avvio in rosso con i nuovi dazi della Cina sul 'Made in Usa' i listini americani avevano ritrovato slancio con le parole da colomba di Jerome Powell: "la Fed - ha assicurato - agirà in modo appropriato a sostegno dell'economia".

I tweet micidiali

Ma il rimbalzo è durato poco: pochi minuti dopo la fine dell'intervento di Powell, il presidente Trump si è lasciato andare in una raffica di tweet contro Powell e la Cina, ordinando alle aziende americane di iniziare da subito a cercare un'alternativa al Dragone. Il tycoon nella sua furia è arrivato a definire Powell un nemico. Un appellativo adotato anche nei riguardi del presidente cinese Xi Jinping.

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