La contrazione è la conseguenza della corsa da auccumolo di scorte pre-divorzio dall'Ue fatto a inizio anno
Per la prima volta in sette anni, l'economia britannica registra una contrazione nel secondo trimestre, conseguenza di quello che alcuni definiscono come una corsa da un auccumolo di scorte pre-Brexit a inizio 2019. I dati mostrano una contrazione dello 0,2% nel periodo aprile-giugno, mentre avevano registrato una crescita dello 0,5% nel primo trimestre.
Sajid Javid: "Ce l'aspettavamo"
Per il ministro delle Finanze britannico, Sajid Javid, non sono una sorpresa questi dati, anche se la sterlina ne ha risentito, aggiornando i minimi a due anni contro il dollaro. "Ci si aspettava che la crescita in questo trimestre fosse più lenta del trimestre precedente e l'importante è che i fondamenti dell'economia britannica rimangano molto forti. In effetti, il Fondo Monterario Internazionale prevede che quest'anno cresceremo più velocemente della Germania, dell'Italia, del Giappone e alla stessa velocità della Francia. Quindi i fondamenti dell'economia britannica rimangono resilienti e forti".
La Banca d’Inghilterra la scorsa settimana aveva rivisto al ribasso le previsioni di crescita: dall'1,5 % e 1,6% per il 2019 e il 2020, ipotizzati a maggio, fino all'1,3%. La ragione sono le crescenti preoccupazioni sulla Brexit e il rallentamento dell’economia globale.