La Francia tassa i giganti tech, gli Stati Uniti pronti a intervenire

La Francia tassa i giganti tech, gli Stati Uniti pronti a intervenire
Diritti d'autore 
Di Stefania De Michele
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Trump teme che la legge francese sia discriminatoria per le imprese Usa

PUBBLICITÀ

Difficile mettere tutti d'accordo? La Francia tenta la fuga in avanti e delibera una nuova tassa sui servizi digitali erogati dai colossi tech. Con validità retroattiva, a partire dall'inizio del 2019, Amazon, Apple, Facebook e Google dovranno versare al fisco transalpino un'imposta del 3%. La misura, che è stata approvata definitivamente in Senato, riguarda tutte le grandi aziende tecnologiche con un fatturato superiore ai 750 milioni di euro, di cui almeno 25 milioni realizzati in Francia. Un provvedimento per porre fine al paradosso che vede le imprese operare in un territorio e versare le imposte in un altro, dove hanno la sede centrale e dove la tassazione è più conveniente (Irlanda e Lussemburgo, principalmente).

Trump avvia un'inchiesta sulla tassa tech

L’amministrazione Trump ha annunciato che avvierà un'inchiesta per verificare se l'imposta francese sulle società tecnologiche è discriminatoria per le imprese degli Stati Uniti: un accertamento che potrebbe portare Washington a imporre sanzioni commerciali alla Francia. Trump ha incaricato dell'indagine il suo funzionario di settore più anziano, nell'ambito dell'attività dell'Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d'America.

Ue: per una legge comune serve il via libera di tutti

Il governo francese afferma che la tassa cesserà se una misura analoga sarà concordata a livello internazionale. La Commissione europea stima che, in media. le imprese tradizionali sono soggette a un'aliquota fiscale del 23% sui loro profitti all'interno dell'Unione, mentre le società Internet pagano in genere l'8% o il 9%. Se applicata in tutta l'eurozona, un'imposta simile riscuoterebbe circa 5 miliardi di euro all'anno.

La questione è stata affrontata in ordine sparso e attraverso accordi tra Paesi e le singole imprese. Gli sforzi di Bruxelles non hanno dato frutti perché una normativa comune deve essere approvata da tutti i membri, ma Irlanda, Repubblica Ceca, Svezia e Finlandia hanno sollevato obiezioni.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Una polizia spaziale per Macron

Francia: sì alla web tax

Auto elettriche: i produttori europei lottano per recuperare il ritardo in Cina