I leader europei finalmente hanno trovato un accordo sulle cariche dirigenziali dell'UE. Ma all'emiciclo di Strasburgo in pochi sembrano soddisfatti
Che settimana! Una settimana che potrebbe determinare i prossimi 5 anni dell'Unione europea.
Dopo un lungo vertice durato tre giorni a Bruxelles, i 28 leader europei hanno finalmente approvato una rosa di nomi per i vertici europei. Per la prima volta troviamo due donne, ma anche molte frustrazioni.
Se è stato fatto un passo avanti nella parità di genere, per alcuni eurodeputati manca un'equa rappresentazione geografica. Le maggiori cariche dirigenziali dell'UE sono state affidate infatti a politici provenienti dall'Europa occidentale: il belga Charles Michel alla presidenza del Consiglio europeo, la tedesca Ursula Von Der Leyen alla presidenza della Commissione europea e la francese Christine Lagarde alla Banca Centrale Europea.
Ma che cosa è successo al processo del c.d. Spitzenkandidaten? Nessuno tra candidati principali indicati dai gruppi del Parlamento europeo ha ottenuto il posto da presidente della Commissione europea. I vertici sono stati scelti a porte chiuse dai capi di stato e di governo, lasciando frustrati gli eurodeputati
¨Questi ultimi almeno hanno scelto il loro Presidente e la carica per due volte consicutive è pasata da un italiano, Antonio Tajani a un altro italiano: David Sassoli.