Alta tensione nel golfo dopo le accuse americane agli iraniani considerati colpevolli di aver attaccato nello strategico stretto di Hormuz una petroliera giapponese e una norvegese. Gli impatti sui natanti, ormai alla deriva, non sono compatibili col lancio di siluri
Per gli USA c'è l'Iran dietro agli attacchi di giovedì alle due petroliere, una giapponese l'altra norvegese nel golfo dell'Oman. Un doppio colpo inquietante nei pressi dello strategico stretto di Hormuz. Ecco la dichiarazione del facente funzioni Segretario di stato USA alla difesa Patrick Shanahan: "Possiamo dire che c'è una criticità internazionale in Medio oriente. Non è una posizione statunitense e il focus per me, per l'Ambasciatore Bolton e il Segretario di Stato Pompeo è quello di creare un consenso internazionale attorno a questo problema".
Un video che vuole dimostrare la responsabilità iraniana
In un video diffuso dall'intelligence americana si notano marinai della Guardia rivoluzionaria islamica rimuovere una mina inesplosa da uno dei natanti colpiti. L’Iran ha negato qualsiasi coinvolgimento, accusando gli Stati Uniti di aver ordito una "campagna iranofoba".
Anche la Gran Bretagna farà una sua inchiesta
"Faremo comunque la nostra valutazione indipendente e siamo in grado di farla tuttavia non abbiamo motivo di non credere alla valutazione statunitense anche perchè sono i nostri alleati più stretti": ha spiegato in un programma radiofonico il Segretario di stato britannico agli esteri Jeremy Hunt.
La preccupazione dell'ONU
Del caso sono naturalmente investite anche le Nazioni Unite e la loro massima carica il Segretario generale António Guterres per il quale deve essere definita in modo chiaro la responsabilità dei fatti perchè c'è convinzione sull'importanza di evitare a tutti i costi un grande scontro nel Golfo.
Le testimonianze in favore dell'Iran
Tuttavia ci sono testimonianze a favore di Tehran. L'armatore giapponese proprietario della petroliera Kokuka Courageous riferisce di aver notato 'oggetti volanti' prima dell'esplosione; si escluderebbe quindi l’ipotesi delle mine magnetiche inoltre gli impatti non sono compatibili con esiti di siluri.
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