Si allarga l'offensiva contro Huawei

Lo scontro su Huawei diventa diplomatico. Il segretario di Stato statunitense, Mike Pompeo, dice che il colosso delle telecomunicazioni non sta dicendo la verità, mentre il ministro degli Esteri cinese parla di bullismo economico.
Dopo la decisione di Washington di aggiungere Huawei nella lista nera delle aziende, seguita dall'interruzione delle licenze Android da parte di Google, poi sospese per 90 giorni, Qualcomm, Intel e altre aziende leader hanno voltato le spalle al colosso delle telecomunicazioni.
Anche gli operatori in Asia e in Europa stanno sospendendo gli ordini degli smartphone.
In quella che comincia a configurarsi come una guerra fredda tecnologica tra Stati Uniti e Cina, si combatte soprattutto la battaglia per il 5G. Nel Regno Unito, i due principali operatori mobili hanno tolto i telefoni Huawei da quelli che accompagneranno il lancio delle prime reti commerciali. Una mossa già attuata da tutti gli operatori di Stati Uniti, Australia, Nuova Zelanda e Giappone.
L'azienda cinese corre ai ripari e annuncia un proprio sistema operativo, dopo lo stop di Google su Android, che sarà lanciato non oltre la primavera del 2020.