Una famiglia anti-chavista ha condiviso con Euronews le conversazioni avute in chat durante le confuse ore in cui Guaidó ha annunciato di avere l'appoggio dell'esercito e Maduro ha gridato al colpo di stato
Era l'alba in Venezuela quando si è iniziata a diffondere la notizia che Juan Guaidó aveva liberato Leopoldo López e che, insieme, si preparavano a rovesciare Maduro con l'appoggio dei militari. Scossi, emozionati e confusi, i venezuelani hanno acceso gli smartphone e hanno chiesto ad amici e familiari cosa stesse succedendo.
Guaidó contro Maduro: cosa succede ora in Venezuela?
Sempre meno venezuelani si fidano dei loro media ufficiali. Secondo Reporters Sans Frontières, da quando è salito al potere Nicolás Maduro nel 2013, il presidente "ha insistito per limitare la voce della stampa indipendente e mantiene un controllo permanente sull'informazione".
"Nel 2017 e nel 2018, la repressione contro la stampa indipendente si è intensificata e RSF ha registrato un numero record di arresti arbitrari e violenze contro i giornalisti da parte delle forze dell'ordine e dei servizi segreti venezuelani", si legge nel rapporto dell'organizzazione. Il sindacato nazionale dei lavoratori della stampa (Sntp) denuncia che più di 100 media hanno chiuso in meno di cinque anni. L'ultima è stata Radio Caracas, la cui chiusura è stata ordinata mercoledì scorso dalla Commissione Nazionale delle Telecomunicazioni del Venezuela (Conatel).
In una situazione di progressivo indebolimento dei media nazionali, per ottenere informazioni i venezuelani si affidano di più al passaparola. Come spesso accade, le voci si rincorrono incontrollate, e con esse notizie false, esagerate o non verificabili.
Una famiglia venezuelana anti-chavista ha condiviso con Euronews la conversazione avuta sulla piattaforma WhatsApp nelle ore decisive per l'avvio dell'Operazione Libertà, mentre la tensione cresceva tra le strade di Caracas. Alcuni familiari sono increduli; altri suggeriscono di accendere il VPN, ovvero i programmi che permettono di connettersi simulando di essere in un altro paese per aggirare ogni tipo di blocco; c'è chi invia meme speranzosi e chi chiede ai parenti di continuare ad inviare aggiornamenti.
Su richiesta della famiglia, abbiamo cambiato i nomi dei protagonisti (qui la versione originale).