Nel greggio proveniente dalla Russia sono state rilevate percentuali anomale di cloruri. Mosca: "Qualità del greggio sarà ripristinata"
Con i suoi 4mila km è l'oleodotto più lungo del mondo e dalla Russia rifornisce i Paesi dell'ex blocco sovietico ed europei, fino alla Germania. Ma di recente il Nefteprovod Druzhba, l'"oleodotto dell'amicizia", sembra più che altro diventato della discordia. Il motivo è una presenza troppo alta di cloruri nel petrolio, che ha costretto Germania, Polonia e Ucraina a chiudere i rubinetti, tagliando le forniture a cascata anche a Slovacchia, Repubblica Ceca e Ungheria.
Il 25 apile a Minsk, il ministro dell'energia russo Pavel Sorokin ha cercato di rassicurare le autorità polacche, ucraine e bielorusse. Proprio i padroni di casa hanno dichiarato di aver subito un danno da 100 milioni di dollari, mentre secondo gli analisti le forniture alternative non bastano a coprire l'intero fabbisogno degli importatori.
Il dicloroetano è usato per potenziare l'estrazione di petrolio, ma va poi separato dal greggio, per non rischiare danni agli impianti di raffinazione. Mosca ha assicurato che interverrà per ripristinare la qualità del petrolio, ma senza specificare nessuna tempistica.