Spagna: un dibattito elettorale dominato dalla questione catalana

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Di Giulia Avataneo
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Il primo faccia a faccia televisivo tra i quattro candidati principali alle elezioni del 28 aprile non ha aiutato gli elettori a orientarsi tra le possibili coalizioni di governo

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Se il prossimo governo in Spagna - il terzo in tre anni - sarà di nuovo un esecutivo di coalizione, il primo dei due dibattiti televisivi delle ultime 24 ore non ha chiarito da quali forze sarà formato. Con buona pace del 30% degli elettori che si dichiara ancora indeciso.

"Non sono davvero interessati a un dibattito - dice una donna - Vogliono solo una passerella elettorale . Il livello è molto basso". Aggiunge un'altra: "In termini di contenuto, il migliore è stato Pablo Iglesias. Albert Rivera ripete solo le sue idee, senza argomentarle. Pablo Casado è fuori partita. Penso che il lavoro del Primo ministro vada apprezzato".

I problemi della Spagna rimangono sullo sfondo

"Si è parlato poco delle soluzioni ai problemi della Spagna, che sono tanti", osserva un'altra elettrice. In effetti, concordano in molti, l'unico tema ad aver acceso il confronto fra i quattro candidati è stata la questione catalana: "Ne hanno parlato molto, trascurando altri argomenti che sarebbero più importanti per la Spagna intera".

In base alle ultime rilevazioni sulle intenzioni di voto, il socialista Pedro Sánchez è in testa ai sondaggi con 10 punti di vantaggio. Ma il suo 30% non basterebbe a conquistare la maggioranza assoluta dei seggi. Il Primo ministro uscente si è tenuto alla larga dal tema alleanze e coalizioni.

L'analista politico: "Iglesias la vera sorpresa"

Euronews ha intervistato l'analista politico Antoni Gutiérrez-Rubi.

"Pablo Casado - ha commentato - è stato meno aggressivo e attivo di quanto dimostrato in campagna elettorale come leader del Partito Popolare. Il socialista Pedro Sánchez si è tenuto alla larga dalle questioni più controverse, evitando di cadere in facili errori.

Rivera, di Ciudadanos, formazione di centrodestra, ha avuto molta iniziativa, è intervenuto spesso, interrompendo gli avversari, con foto e grafici. È andato all'attacco, più degli altri.

Per me la vera sorpresa è stato Pablo Iglesias, di Podemos. Ha avuto un atteggiamento moderato, schierandosi come difensore della Costituzione che per una volta è stata citata come un argomento dalla sinistra".

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