Migranti: la nave Alan Kurdi a poche miglia dal porto di Lampedusa

Migranti: la nave Alan Kurdi a poche miglia dal porto di Lampedusa
Di Giulia Avataneo
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Oltre 60 i migranti a bordo. La ong tedesca si prepara a violare il divieto del Ministro dell'Interno Salvini, che dal G7 di Biarritz dice: "Ci pensi la Germania"

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Si trova ancora a poche miglia da Lampedusa la nave Alan Kurdi della ong tedesca Sea-Eye, che mercoledì ha salvato 64 persone in mezzo al Mediterraneo.

Due bambini con le rispettive madri e una donna incinta avevano ricevuto dal Viminale l'autorizzazione a sbarcare: motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza erano salpate da Lampedusa per effettuare il trasbordo ma, stando al ministro dell'Interno Matteo Salvini, donne e bambini si sarebbero rifiutate di scendere dalla nave che si trova ancora in acque internazionali, a circa 15 miglia dalle coste dell'isola.

"Donne e bambini si rifiutano di scendere dalla nave. Non ci resta che augurare buon viaggio verso Berlino", ha detto Salvini, che in precedenza aveva negato alla nave l'autorizzazione ad entrare in acque territoriali italiane. "Ho detto al collega tedesco che il problema è loro, visto che c'è una nave tedesca, con equipaggio tedesco - le parole del vicepremier -. Risolvano loro, alla Alan Kurdi non sarà permesso di entrare in acque territoriali italiane".

Si apre dunque un caso internazionale sull'imbarcazione. Difficile un intervento con la forza su una nave che ospita anche 12 donne e due bambini. Ma è plausibile che una volta consentito l'attracco inizi il braccio di ferro sulla destinazione dei naufraghi: la Farnesina ha invitato formalmente a intervenire la Germania, stato di bandiera della Alan Kurdi. Potrebbe ancora essere lontana la soluzione per i 64 migranti recuperati al largo di Tripoli, che da ore sono on mare aperto, con condizioni meteo molto difficili. Proprio questo ha spinto il comandante a chiedere all'Italia, dopo Malta, un porto sicuro.

La ong tedesca: "50 persone sono ancora disperse in mare, mentre arriva notizia dell'escalation della guerra civile in Libia. L'Europa non è mai stata così assente"
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