I ricordi di Savin Yeatman-Eiffel, discendente del creatore della Torre.
Si è stagliata contro il cielo del VII arrondissement nel 1889 in occasione della decima Esposizione Universale di Parigi e ha salutato l'ingresso del secolo breve.
Doveva avere vita a tempo determinato e, invece, è passata indenne attraverso le due guerre ed è entrata nel terzo millennio: sono 130 gli anni compiuti dalla Tour Eiffel, l'obelisco di ferro divenuto simbolo dei parigini e orgoglio della famiglia Eiffel.
Savin Yeatman-Eiffel mostra orgoglioso una foto di quando era bambino: "Sono io - dice - quando avevo undici anni; ero molto orgoglioso di essere venuto qui, sono rimasto un po' sorpreso davanti al mio grande antenato".
E grande è la Torre, oltre 300 metri, un monumento di fama mondiale che riceve più di 7 milioni di visitatori all'anno. Il terzo piano ha ospitato a lungo un appartamento dove riposava la famiglia Eiffel.
Parlare con Savin Yeatman-Eiffel, discendente del creatore della Torre, Gustave Alexandre Eiffel, è come sfogliare un album dei ricordi: "Quando era giovane, mia nonna soffriva di asma - racconta - un medico le aveva raccomandato aria buona. E, ogni giovedì pomeriggio, andava alla Tour Eiffel e si godeva l'aria di Parigi a 300 metri di altezza".
Monumento e icona, la Tour Eiffel ha tagliato il traguardo dei 130 anni e guarda avanti.