Nuova Zelanda: omaggio ai morti di Christchurch

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Diritti d'autore REUTERS/SNPA/David Alexander
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Di Gioia Salvatori
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La prima ministra ai musulmani: "Siamo un corpo solo". L'imam ai leader politici: "Fermate i discorsi d'odio".

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Le prime sepolture, un tributo ai morti e una preghiera collettiva a una settimana dal massacro di Christchurch in Nuova Zelanda, la comunità locale si è ritrovata poco lontano dalle moschee in cui venerdì 15, 50 musulmani sono stati sterminati da un suprematista bianco australiano mentre pregavano.

L'imam Gamal Fouda, superstite della carneficina, ha invitato i potenti del mondo a fermare i discorsi d'odio. La prima ministra ha pronunciato alcune parole in arabo. "Secondo la legge musulmana il profeta Maometto sallallahu alaihi wasallam, pace a lui, ha detto quelli che credono nella gentilezza reciproca, nella compassione e nell'empatia, sono come un sol corpo. Quando una parte del corpo soffre, l'intero corpo sente dolore. La Nuova Zelanda è in lutto con voi, noi siamo un sol corpo", ha detto la prima ministra Jacinda Ardern.

Preghiere si sono tenute e in tutto il Paese e anche in altre città del mondo. Questo venerdì intanto il ministro degli esteri neozelandese si è recato in Turchia per partecipare a una riunione dell**'organizzazione per la cooperazione islamica** convocata dopo la strage di Christchurch. "Far sì che i musulmani in Nuova Zelanda si sentano sicuri è nostra priorità", ha assicurato.

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