Urla, persone coperte di sangue e il terrore dei feriti: le parole di chi si trovava vicino alle moschee assaltate
Sono testimonianze drammatiche, quelle che arrivano dalla Nuova Zelanda, dopo l'attentato di venerdì 15 marzo contro due moschee di Christchurch.
Il bilancio è al momento di 49 morti e 50 feriti.
Prakash Sapkota lavora in un ristorante, l'Arjee Bhajee, che si trova proprio accanto ad una delle moschee assaltate.
"L'attacco è avvenuto a circa 200 metri da noi - racconta - siamo rimasti chiusi nel ristorante per circa due ore e abbiamo sentito alcune voci disperate. Abbiamo anche sentito qualcosa che ricordava il rumore di pneumatici sulla sabbia, eravamo spaventati. Ci chiedevamo - continua Prakash Sapkota, non capivamo cosa stesse succedendo. Finché tante persone sono arrivate da noi, con macchie di sangue, con la voce tremante. Non riuscivano neanche a parlare, per il terrore".
Le forze dell'ordine presidiano gli ospedali dove sono stati ricoverati i feriti.