Attacco in Nuova Zelanda, il drammatico racconto dei testimoni

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Di Antonietta Catanese
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Urla, persone coperte di sangue e il terrore dei feriti: le parole di chi si trovava vicino alle moschee assaltate

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Sono testimonianze drammatiche, quelle che arrivano dalla Nuova Zelanda, dopo l'attentato di venerdì 15 marzo contro due moschee di Christchurch.

Il bilancio è al momento di 49 morti e 50 feriti.  

Prakash Sapkota lavora in un ristorante, l'Arjee Bhajee, che si trova proprio accanto ad una delle moschee assaltate.

"L'attacco è avvenuto a circa 200 metri da noi - racconta - siamo rimasti chiusi nel ristorante per circa due ore e abbiamo sentito alcune voci disperate. Abbiamo anche sentito qualcosa che ricordava il rumore di pneumatici sulla sabbia, eravamo spaventati. Ci chiedevamo - continua Prakash Sapkota, non capivamo cosa stesse succedendo. Finché tante persone sono arrivate da noi, con macchie di sangue,   con la voce tremante. Non riuscivano neanche a parlare, per il terrore".

Le forze dell'ordine presidiano gli ospedali dove sono stati ricoverati i feriti.

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