La 39esima edizione del Festival internazionale del Cinema di Porto si conclude con l'assegnazione dei premi a film provenienti da Australia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Regno Unito, India, Israele, Polonia ed Ungheria
La 39esima edizione del Festival internazionale del Cinema di Porto si conclude con l'assegnazione dei premi a film provenienti da Australia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Regno Unito, India, Israele, Polonia ed Ungheria.
La produzione cinematografica asiatica attira buona parte dell'attenzione generale: il primo premio nella sezione Fantastic Film va a "The Last Sunrise", primo lungometraggio dell'esordiente regista cinese-americano Wen Ren.
Si tratta di uno dei primi film di fantascienza prodotti in Cina: la pellicola induce ad immaginare cosa accadrebbe se il Sole implodesse, i protagonisti debbono attraversare il Paese alla ricerca di un posto dove sopravvivere.
Wen Ren, regista:
"Abbiamo affrontato la sfida di dover allestire un viaggio fantascientifico, una storia guidata dai personaggi, in soli 14 giorni.
Abbiamo percorso 1600 km attraverso la Cina e l'abbiamo fatto a -26 gradi: onestamente, tutti hanno avuto un momento molto difficile affinchè ogni cosa andasse a buon fine".
Anton Bitel, critico cinematografico:
"C'è dentro un po' di horror, un po' di fantascienza, un bel po' di cinema apocalittico, paradossi temporali e anche alcune cose bizzarre e strane".
Tra le pellicole favorite, "In Fabric" del britannico Peter Strickland, un giallo ambientato nel 1993 con un'estetica anni '70, uno sguardo buffo nei confronti del consumismo, del feticismo e degli annunci di cuori solitari.
"In Fabric" vince il Premio speciale della Giuria, dopo aver collezionato premi e nomination in altri nove Festival.