Spagna: il processo all'indipendentismo catalano entra nel vivo

Spagna: il processo all'indipendentismo catalano entra nel vivo
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Di Paola Cavadi
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Accusa e difesa si combattono a colpi di Costituzione e principi fondamentali. Il nodo principale resta quello del carattere violento della protesta. L'accusa non ha dubbi, ma l'avvocatura dello Stato al reato di "ribellione" preferisce quello di "sedizione".

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Il processo all'indipendentismo catalano è entrato nel vivo.

Accusa e difesa snocciolano di fronte ai 7 giudici del collegio, guidati dal presidente Manuel Marchena, i loro argomenti, Costituzione alla mano. Disobbedienza, malversazione, sedizione e ribellione, intesa come sollevazione violenta contro lo Stato, i capi d'accusa contestati ai leader indipendentisti da un pool di pubblici ministeri di cui fa parte anche Javier Zaragoza, già accusa nei processi contro Eta: "L'obiettivo della difesa è trasformare in vittime di persecuzioni politiche coloro che hanno seriamente violato l'ordine costituzionale - spiega - Vogliono mettere lo Stato 'in panchina', perché ha tentato attraverso le sue istituzioni di ristabilire l'ordine legale dopo le gravi aggressioni subite, con l'unico strumento accettabile in una società democratica e cioè l'applicazione della legge".

Argomento che contrasta pero` col carattere non violento dell'azione indipendentista, evidente secondo la difesa. Sembrerebbe accogliere questa tesi la nuova posizione assunta dall'Avvocatura dello Stato che al reato di "ribellione" contestato dalla Procura ha preferito quello di "sedizione", che alleggerisce la posizione degli imputati perchè non si configurerebbe il carattere violento della protesta. Sulla scia di quanto avevano già fatto i Tribunali di Paesi come la Germania o il Belgio, chiamati a pronunciarsi sull'estradizione dell'ex capo della Generalitat Carles Puigdemont.

Seconda questione in discussione: la minaccia all'intergrità territoriale avvenuta, secondo l'accusa, nel momento della dichiarazione di indipendenza il 27 ottobre del 2017, ma ritenuta solo simbolica dal fronte indipendentista.

A rendere il clima incandescente, la presenza in aula del partito di estrema destra Vox ammesso tra le polemiche a partecipare come parte civile. Denunciano una trama golpista, chiedono il riconoscimento del carattere di organizzazione criminale agli indipendentisti e 74 anni di carcere per l'ex vice presidente catalano Oriol Junqueras.

La linea della difesa punta a dimostrare il carattere democratico e non violento delle azioni del fronte indipendentista nonchè la grande e pacifica partecipazione di massa registrata durante i giorni del referendum. Con ogni probabibilità il giudizio si concluderà definitivamente solo di fronte al tribunale di Strasburgo che il collegio di difensori adirà in caso di condanna da parte di Madrid.

La Corte Europea dei Diritti dell'Uomo sarà probabilmente chiamata a pronunciarsi sull'uso che in molti considerano spregiudicato della carcerazione preventiva da parte del sistema spagnolo: sono ancora 10 gli indipendentisti catalani in carcere da oltre un anno in attesa del processo inziato solo due giorni fa.

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