Giornata cruciale per l'esecutivo di Pedro Sanchez. La legge di Bilancio, al vaglio del Congresso, rischia di non essere approvata. Sanchez potrebbe convocare elezioni anticipate
Giornata cruciale per il governo spagnolo del socialista Pedro Sanchez. Al vaglio del Congresso la legge Finanziaria sulla cui approvazione rischia di cadere l'esecutivo .
Tenendo conto dell'opposizione di centro destra, mancano i numeri per approvare la legge che non sarà appoggiata dai due piccoli partiti catalani favorevoli all'indipendenza.
Quest'ultimi infatti hanno annunciato di non dare il proprio appoggio dopo il rifiuto del governo di negoziare lo status della Regione catalana che vuole l'indipendenza.
Il ministro delle Finanze, Maria Jesus Montero, ha dichiarato che il governo non cederà a alcun ricatto.
"Non sarà che indipendentismo e destra vivono forse meglio nello scontro che nelle soluzioni? Gli indipendentisti hanno sognato che il governo avrebbe accettato l'inaccettabile in cambio del loro appoggio. Si sono sbagliati di grosso!".
Il governo Sanchez è salito in carica a giugno del 2018, dopo che una mozione di sfiducia ha mandato a casa Mariano Rajoy (Ppe).
Il governo è sostenuto dalle forze di sinistra: la sinistra radicale di Podemos, oltre ai piccoli partiti indipendentisti catalani e baschi (ERC, PDeCAT e PNV).
Sánchez, lo scorso ottobre, ha presentato quella che è stata definita la manovra economica più a sinistra della zona euro: fiore all'occhiello è l'aumento del salario minimo da 735,90 a 900 euro. In questo e in altri casi è stata fondamentale l'alleanza con Podemos.