Molestie sessuali in Corea del Sud: coinvolta una campionessa olimpica

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Di Cristiano Tassinari
Molestie sessuali in Corea del Sud: coinvolta una campionessa olimpica

SEUL (COREA DEL SUD) - Anche la Corea del Sud sconvolta da un caso clamoroso di molestie sessuali nel mondo dello sport.
Coinvolte diverse atletle della squadra nazionale di pattinaggio di velocità su pista corta (short track), tra cui la campionessa olimpica Shim Suk-hee, una delle rivali dell'azzurra Arianna Fontana.

Shim Suk.hee (tuta bianca), due volte campionessa olimpica di Short Track.

Molestie fino ai 17 anni

L'atleta, che il 30 gennaio compirà 22 anni, ha denunciato, già da diversi giorni, l'ex allenatore della squadra, Cho Jae-beom, che l'avrebbe molestata fin da quando aveva 17 anni, alla vigilia delle Olimpiadi di Sochi 2014.
Dopo quell'edizione dei Giochi, le "attenzioni" dell'allenatore si sarebbero poi rivolte altrove.

L'allenatore nel mirino è quello di spalle, che parla di fronte alle atlete.

Altri sei casi di aggressioni sessuali

Si allarga in Sud Corea il movimento MeToo contro le molestie e gli abusi sessuali.

"Il gruppo Solidarietà per giovani pattinatori", spiega la parlamentare Sohn Hye-won nel corso di una conferenza stampa, "ha identificato altre sei casi di aggressioni sessuali, dopo le dichiarazioni della campionessa olimpica Shim Suk-hee. Le vittime hanno ancora paura di subire danni e ritorsioni, preoccupandosi se potranno rimanere nel mondo del pattinaggio dopo l'annuncio pubblico delle molestie subite".

La parlamentare sud-coreana Sohn Hye-won legge il comunicato del gruppo "Solidarity for young skaters".

L'allenatore è già in carcere

L'allenatore accusato da Shim Suk-hee era già stato arrestato nel settembre scorso e condannato a dieci mesi di reclusione per precedenti denunce subite da diverse pattinatrici. Ora la sua posizione rischia di aggravarsi ulteriormente.