Migranti: riportati in Libia i 100 naufraghi in acque Sar

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Di Euronews
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Denuncia dell'Ong AlarmPhone: "telefonate senza risposta alla guardia costiera libica"; a bordo della barca in avaria donne, bambini e forse cadaveri.

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A bordo 100 persone tra cui donne e bambini, acqua imbarcata e forse cadaveri. "Sbrigatevi a venire: sto congelando", il tenore delle ultime telefonate di SOS. I migranti alla deriva al largo di Misurata su una barca in avaria, sono stati salvati ieri a tarda sera, trasbordati su un cargo battente bandiera della Sierra Leone inviato dalla Libia e riportati indietro, verso il Paese africano.

L'intervento solo dopo le pressioni di Roma sulle autorità libiche e dopo ore concitate in cerca di soccorsi.

Alarm Phone, la ONG che rilancia le richieste di SOS ha riferito di chiamate a 8 differenti numeri della Guardia costiera di Tripoli tutte senza risposta. "Abbiamo avvisato Italia e Malta che la Libia non era raggiungibile, ma nessuno ha attivato un'operazione di soccorso", hanno aggiunto. Versione smentita dalla guardia costiera libica, che nel macabro conto dei sommersi e dei salvati, fa notare di aver soccorso oltre 140 persone in mattinata.

Negli ultimi tre giorni in diversi naufragi sono morte più di 170 persone e altre 120 sono date per disperse

Infine resta ancora nell'impasse la vicenda della Sea Watch, che ha a bordo 47 persone soccorse mentre erano su un gommone in difficoltà a 50 miglia dalle coste libiche. La nave è ancora in attesa di sapere verso quale "porto sicuro" fare rotta per sbarcare i naufraghi.

_Alarm phone ha twittato confermando il salvataggio "Abbiamo sentito che il porto di sbarco è Misurata, Libia. Questo significa la violazione di leggi internazionali e riportare indietro all'inferno delle persone che hanno passato 24 ore a mare". _

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