L'ex presidente ivoriano Gbagbo resta in carcere

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Di Stefania De Michele
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Lo ha deciso la Corte Penale Internazionale. Era accusato di crimini contro l'umanità.

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La Corte Penale Internazionale ha sospeso il rilascio dell'ex presidente ivoriano Laurent Gbagbo.

La decisione è arrivata dopo l'appello del pubblico ministero, seguito all'assoluzione dell'ex leader politico, accusato di crimini contro l'umanità.

I giudici avevano in precedenza deciso la sua liberazione, così come quella del suo braccio destro Charles Blé Goudé, ex capo del movimento dei giovani patrioti. Ma, secondo la Corte, i due uomini devono ora "rimanere in custodia cautelare in attesa della decisione della camera d'appello sul ricorso del pm".

Primo presidente posto agli arresti dalla Corte Penale Internazionale, da sette anni in regime di detenzione, Gbagbo era accusato di omicidio, stupro, persecuzione e altri atti disumani, riconducibili al periodo tra il 2010/2011, quando l'attuale presidente Ouattara vinse le elezioni: una vittoria mai riconosciuta dallo sconfitto Gbagbo, che trascinò il Paese in una sanguinosa guerra civile.

Per tutti i capi d'accusa l'ex presidente ivoriano e il suo braccio destro sono stati dichiarati non colpevoli, ma per ora restano in carcere.

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