La crisi della crisi romena

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Di Euronews
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Il governo di Bucarest sfugge alla mozione di sfiducia ma la crisi politica insieme a quella sociale e finanziaria continua ad attanagliare il paese che adesso deve assumere la presidenza di turno dell'Unione Europea

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La politica rumena ha giocato la carta della sfiducia al governo. Del resto pochi giorni fa il presidente della repubblica romena, Klaus Iohannis, aveva chiesto apertamente le dimissioni del governo della premier socialdemocratica Viorica Dancila perchè la situazione nel Paese "è uscita dai binari" e c'è una "necessità politica" di cambiare l'esecutivo, aveva detto. 

Il governo sopravvive a stento

Il 20 dicembre invece la coalizione del governo a Bucarest è sopravvissuta al voto di sfiducia alla faccia di una crisi che si dimostra veramente generale. La difficoltà maggiore sta anche nel fatto che la Romania sta per assumere la presidenza di turno dell'Europa.

Le divisioni all'interno della coalizione

La rottura all'interno della colaizione si era consumata da giorni con la defezione di ministri e deputati. Invece per la premier in carica tutto può procedere:  "La Romania è pronta e questa mozione non incide: dovremmo innanzitutto pensare a cosa significhi una buona presidenza e cioè chiudere il maggior numero possibile di dossier dell'agenda europea, rispondere a quante più sfide possiamo e ce ne sono parecchie: Brexit, futuro dell'UE, bilancio pluriennale, migrazione, quindi una buona presidenza significa essere pronti da un punto di vista organizzativo e logistico. La Romania è pronta", ha dichiarato la premier Viorica Dancila a Euronews.

La retorica anti-europea

I leader dell'opposizione non concordano assolutamente con lei e parlano proprio di impreparazione dell'esecutivo. Lo sostiene per esempio  Victor Ponta, leader di Pro Romania che considera antieuropeista la dirigenza del suo paese.

Del resto non è un mistero che il governo di Romania è in rotta di collisione con Bruxelles, poiché il leader del partito al governo, Liviu Dragnea, è il campione di una profonda retorica anti-europea.

Sebbene l’evoluzione della nuova crisi politica in Romania poteva apparire inaspettata lo stato di crisi è continuo e investe in modo generalizzato l'insieme del paese a partire dalla questione morale.

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