La Russia celebra Alexander Solzhenitsyn inaugurandone il monumento

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Di Simona Zecchi
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"Ha saputo rappresentare il vero popolo russo non confondendolo con il sistema totalitario che ha portato sofferenza e grandi sfide per milioni di persone", ha detto Putin presente alla cerimonia insieme alla vedova dello scrittore.

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Mosca celebra il centenario dell'autore dissidente, Alexander Solzhenitsyn, inaugurando un monumento dello scultore Andrei Kovalchuk nel quartiere della capitale russa Taganka. Alla cerimonia ha preso parte il presidente Vladimir Putin che lo ha definito un vero patriota:

"Ha saputo rappresentare - ha poi detto Putin - il vero popolo russo, non confondendolo con il sistema totalitario che ha portato sofferenza e grandi sfide per milioni di persone".

"Alexander Solzhenitsyn nel '70 disse " Respiro il dolore che proviene dalla mia terra natale sin da quando sono un bambino. Quello che da essa proviene e solo di quello io scrivo" - ha affermato la vedova dello scrittore Natalia Solzhenitsyna -. "Dopo è stato allontanato dal suo Paese ma non sono riusciti a separarlo dalla sua terra natale. Quando è stato possibile per lui tornare, lo ha fatto".

Lo scrittore e premio Nobel, celebre per il saggio-capolavoro "Arcipelago Gulag" (edito in tre volumi dal 1958 al 1968) attraverso il quale denunciò la brutalità dell'allora regime russo, è morto il 3 agosto del 2008 e proprio l'11 dicembre di quest'anno (2018), data della sua nascita (1908), sarebbero stati 100 anni se fosse stato ancora vivo.

Lo scrittore pagò la sua dissidenza sin dal 1945 quando fu imprigionato in un gulag per aver criticato Stalin in una lettera privata. Nel 1955, scontata la condanna, fu mandato in esilio perpetuo in Kazakhistan. In seguito, la pubblicazione dei suoi scritti fu vietata dall’Unione degli Scrittori sovietici. Il Kgb sequestrò i suoi manoscritti poi sfuggì a un tentativo di avvelenamento: nel 1970 non poté ritirare il Premio Nobel.

La memoria è al centro delle celebrazioni russe già da alcuni mesi, infatti, lo scorso 30 ottobre, la Russia ha ricordato le vittime della repressione politica di epoca sovietica con numerosi eventi che si sono svolti in diverse città del Paese e a Mosca, davanti al Muro del Dolore. Il 30 ottobre 1974 i prigionieri politici dei campi della regione di Perm e della Mordovia iniziarono uno sciopero della fame perché fosse abolito il lavoro obbligatorio nelle colonie penali e riconosciuto il loro status di detenuti per motivi politici in modo che, inoltre, le autorità concedessero loro un'amnistia.

Fu Solzhenitsyn nel suo "Arcipelago", poi, a raccontare cosa avveniva nelle isole Solovki , a 160 chilometri dal circolo polare, dove nel 1923 fu creato lo Slon (acronimo di "lager delle Solovkì per scopi speciali), considerato il primo campo di concentramento sovietico per i prigionieri politici. Lo scrittore lo defini' "la madre del Gulag".

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