Alta tensione nel Mar d'Azov: l'Ucraina chiede maggiori sforzi dall'UE

Alta tensione nel Mar d'Azov: l'Ucraina chiede maggiori sforzi dall'UE
Di Ana LAZARO  & Elena Cavallone

Euronews ha incontrato il vice primo ministro ucraino. Kiev vorrebbe una risposta rapida e il dispiego di navi della Nato nel Mar d'Azov

L'Unione europea si dichiara "estremamente preoccupata" per le crescenti tensioni tra Russia e Ucraina nel Mare di Azov. Non solo perché è una nuova minaccia per l'integrità territoriale dell'Ucraina, ma anche perché l'economia dell'UE sta iniziando a soffrire, ha affermato mercoledì il capo della diplomazia europea Federica Mogherini

"Le attività in corso nel Mar d'Azov stanno rallentano enormemente le navi che battono anche bandiere degli stati membri dell'Unione Europea e ciò sta avendo un impatto sulle nostre economie"

L'Ucraina chiede il rinnovo delle sanzioni contro la Russia già in vigore e di aggiungerne di nuove sui porti e sulle compagnie di navigazione russe. Persiste anche la richiesta alla NATO di inviare navi nel Mar Nero, come spiega il viceprimo ministro Vanna Klympush ai microfoni di euronews.

"Mi piacerebbe vedere i paesi europei e della NATO agire più velocemente, tuttavia comprendiamo che questa è una decisione che prevede il consenso di molti e richiede tempo. Questa è una minaccia non solo per l'Ucraina, ma anche per la sicurezza europea e sfortunatamente alcuni politici europei preferiscono chiudere un occhio su questo problema ".

Il presidente russo, Vladimir Putin, ha accusato la sua controparte ucraina di aver alimentato l'ultima crisi per ottenere consensi politici, in vista delle elezioni presidenziali programmate per marzo.

"Poroshenko è molto bravo nel creare situazioni di crisi, provocare e immediatamente attribuire la colpa di ciò che ha fatto alla Russia. E alla fine vuole dimostrare di poter risolvere efficientemente quei problemi che non ha causato".

L'UE ha già affermato che sta pianificando di adottare "misure appropriate e mirate" per affrontare la situazione. Verranno discusse al Consiglio affari esteri della prossima settimana.

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