Pro o contro l'uscita dall'Unione europea, gli scozzesi di Bruxelles sono tutt'altro che contenti di come Theresa May sta gestendo la Brexit
Anche a Bruxelles si festeggia il St Andrew's Day, la giornata nazionale scozzese. Ma la festività quest'anno è offuscata dalle chiacchiere sulla Brexit.
Tom Murray è di Glasgow, vive a Bruxelles da 13 anni. Non è a far festa con i suoi connazionali a causa di un brutto raffreddore. Ma non è solo il suo acciacco a metterlo di malumore. "È fastidioso e frustrante perché la Scozia non ha votato per la Brexit", spiega ai nostri microfoni. "Il nostro Parlamento non ha votato per la Brexit, ma noi usciremo dall'Ue comunque. I nostri deputati non possono apportare modifiche alla legislazione. Siamo impotenti di fronte a tutto ciò".
Il governo scozzese è tutt'altro che soddisfatto. Sono furiosi con la premier britannica Theresa May. "Noi vogliamo rimanere nell'Unione europea", dichiara Fiona Hyslop, segretaria di gabinetto per la cultura, il turismo e gli affari esteri scozzese. "Faremo tutto il possibile per assicurarci che non ci siano ostacoli per noi. Ma se Theresa May continua a ignorare la popolazione scozzese, lo fa a suo rischio e pericolo".
Neanche i pro-Brexit sono al settimo cielo, come l'eurodeputato scozzese David Coburn, che dichiara alla nsotra inviata: "È una vergogna. Siamo ammanettati all'Unione europea. Dobbiamo comunque rimanere qui a Bruxelles. Ha deluso il Paese, ha deluso il partito ed è una catastrofe. Dovremmo partire".