Nuova Caledonia, referendum per l'indipendenza: sarà inutile?

Nuova Caledonia, referendum per l'indipendenza: sarà inutile?
Diritti d'autore 
Di Cristiano Tassinari
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

175mila abitanti della Nuova Caledonia, possedimento francese d'Oltremare, vanno alle urne per il referendum sull'indipendenza dalla Francia. Nonostante la pressione dei canachi indipendentisti, sembra scontata la vittoria del NO.

PUBBLICITÀ

Francia o Nuova Caledonia?

I seggi elettorali in Nuova Caledonia, una piccola area strategica di 270.000 abitanti nel Pacifico, hanno aperto domenica 4 novembre per uno storico referendum sull'indipendenza, anche se i sondaggi prevedono la vittoria del NO.

Siamo in Oceania....

Quasi 175.000 elettori di questo arcipelago francese, colonizzato nel 1853, con riserve significative di nickel, hanno tempo fino alle 8 di mattina (ora di Parigi) per visitare uno dei 284 seggi 284 per dire se vogliono "che la Nuova Caledonia raggiunga la piena sovranità e diventi indipendente".

Sventolano le bandiere della Francia e della Nuova Caledonia.

Questo referendum, che scandisce 30 anni di progressiva decolonizzazione, è strettamente monitorato da Parigi, a 16.732 km di distanza (tra le due capitali Parigi e Noumea).
Emmanuel Macron parlerà in televisione alle 13 di domenica (23 ora locale) dopo la proclamazione del risultato.

La spunterà davvero il No come dicono i sondaggi?

Per rendere efficace e indiscutibile questo voto, 250 delegati inviati dallo Stato francese e osservatori delle Nazioni Unite saranno presenti negli uffici elettorali.

C'è grande attesa: nella scuola "Candide Koch", nel quartiere dei coloni della Valle di Noumea, quasi 30 persone stavano già aspettando di votare, un quarto d'ora prima dell'apertura.

Ai seggi: si o no?

Questa consultazione, dopo l'accordo firmato nel 1998, ha lo scopo di continuare l'opera di riconciliazione tra i canachi, gli indigeni del territorio, e i caldoches, di origine europea, che è iniziata con gli Accordi di Matignon nel 1988. Questi furono firmati dopo le violenze degli anni '80 che culminarono nella rivolta e nell'assalto alla grotta di Ouvéa nel maggio 1988, provocando 25 morti.

Per il Primo Ministro francese Edouard Philippe questo referendum segna "l'i****nizio della Nuova Caledonia che vuole costruire un futuro".

Un cartello, stracciato, del "Si" all'indipendenza.

I canachi, in maggioranza indipendentisti, rappresentano il 40 per cento della popolazione e sono in minoranza: per questo la vittoria del SI all'indipendenza sembra esclusa.

I sondaggi prevedono la vittoria del NO con una percentuale compresa fra il 63 e il 75%, con i canachi che - anche ad urne aperte (lo saranno fino alle 8 del mattino europeo) - invitano a boicottare lo scrutinio come già fecero nel primo referendum del 1987.

Sostenitori del SI.
Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

La Nuova Caledonia dice "No" alla indipendenza. Un risultato annunciato

Nuova Caledonia al voto per l'indipendenza

Francia, Bardella attacca Macron: "Se perde le elezioni sciogliere l'Assemblea nazionale"