Rifugiati siriani in Turchia: quale futuro per loro?

Rifugiati siriani in Turchia: quale futuro per loro?
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Di Monica Pinna
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Il reportage di euronews sull'accesso alle cure specializzate per i rifugiati in onda su Aid Zone

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Quasi la metà dei rifugiati in Turchia vive nelle province del Sud-est, al confine con la Siria.

Siamo ad Antakya, capoluogo di Hatay. In questa provincia il 27% della popolazione arriva dalla Siria. A livello nazionale la media è del 4%. Questa regione incarna le sfide geopolitiche e umanitarie che investono la Turchia a livello nazionale in quanto Paese confinante con uno Stato in guerra.

Spostandoci verso Reyhanli, sul confine, le misure di sicurezza si fanno più rigide e scopriamo una lunga sezione del muro eretto tra i due Paesi sotto il silenzio internazionale. Monica Pinna, inviata di euronews, ci porta al confine tra la Turchia e la Siria. “Potete vedere qui dietro parte del muro di protezione costruito ufficialmente per contenere le attività di contrabbando e per garantire la sicurezza, ma che è diventato anche un argine per controllare il flusso di migranti".

Questo grafico mostra il numero di richiedenti asilo in stato di diritto nel 2017. Tuttavia, l'Agenzia europea della guardia costiera e di frontiera raccoglie dati sugli attraversamenti illegali delle frontiere esterne dell'UE. Nel 2015 e nel 2016 sono stati rilevati oltre 2,3 milioni di attraversamenti illegali. Nel 2017, il numero totale di attraversamenti illegali di frontiera nell'UE è sceso a 204.700, il livello più basso in quattro anni.

Visto da Reyhanli, il muro è imponente. Non ci sono molte informazioni sull'estensione reale di questa barriera alta tre metri e spessa due. Fonti governative parlano che la sezione tra la Siria e la Turchia è stata completata e che le parti irachena e iraniana sono quasi terminate. Parliamo di oltre 900 chilomektri di confini blindati.

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Il confine è soggetto alla cosidetta politica della "Porta bianca": solo i feriti possono oggi attraversare la frontiera. La maggior parte dei tre milioni e mezzo di rifigiati siriani sono arrivati qui tra il 2013 e il 2015. La Turchia, insieme alla comunità internazionale, sta cercando di portar loro assistenza. Molti portano i segni della guerra nel corpo e nella mente. Secondo Andrea Patterson, Direttore in loco di Relief International, queste persone soffrono di stress post trumatico. “Stiamo cercando di assisterli non solo nella fase acuta, ma anche sul lungo termine. Questo richiede anni di finanziamenti per consentirci di seguire chi ne ha bisogno in modo sistematico finché necessario. E' un onere pesante per il sistema sanitario turco."

Il nostro reportage sull'accesso alle cure specializzate per i rifugiati andrà in onda questa sera su Aid Zone.

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