Juncker: "Manovra, non concederemo altra flessibilità all'Italia"

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Diritti d'autore REUTERS/Yves Herman
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Di Elena Cavallone
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Lo ha annunciato il presidente della Commissione nel corso della conferenza stampa di chiusura del vertice europeo a Bruxelles

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Durante il vertice europeo a Bruxelles il premier italiano Giuseppe Conte ha presentato il progetto di bilancio italiano. Ora, ha annunciato il presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, esamineremo il documento senza "alcun pregiudizio negativo. Sarà esaminato con la stessa flessibilità e rigore come per tutti gli altri. Ci sono 5-6 Paesi a cui chiederemo ulteriori chiarimenti".

"Non abbiamo discusso il budget italiano, non era il luogo né il nomento adatto - ha aggiunto Juncker -. Ma so che nel passato la Commissione è stata accusata di essere stata generosa col bilancio italiano. I Paesi al telefono si sono raccomandati di non aggiungere flessibilità alla flessibilità. Negli ultimi tre anni l'Italia ha speso 30 miliardi di euro. Siamo stati molto generosi, gentili e positivi con l'Italia. Perché l'Italia è l'Italia".

Lo stesso concetto è stato ribadito dal premier olandese Mark Rutte e dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz.

"Sono stato molto chiaro sulla manovra con Giuseppe Conte - ha detto Rutte -. Gli ho detto che non è un bene né per l'Italia né per l'Europa e l'eurozona. Sono molto preoccupato dalle proposte ambiziose presentate dall'Italia, vanno contro il patto di stabilità, aumenteranno il deficit, invece di diminuirlo".

Kurz ha rincarato la dose sostenendo che "non abbiamo nessuna comprensione per le politiche finanziarie dell'Italia. Ci aspettiamo che il governo rispetti le regole. Non siamo i soli a pensarlo, anche molti altri Paesi appoggiano la Commissione nel chiedere il rispetto delle regole. I criteri di Maastricht valgono per tutti. In Austria di sicuro non pagheremo per il debito di altri".

Brexit, probabile "estensione del periodo di transizione"

"Probabilmente ci sarà una proroga del periodo transitorio" per la Brexit. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker al termine del vertice Ue. "Un no-deal - ha aggiunto - sarebbe dannoso e pericoloso".

Nessun passo avanti sulla ripartizione dei migranti

Continua a incontrare ostilità diffusa da parte degli stati membri la possibilità di introdurre un meccanismo di ricollocazione di migranti che arrivano sulle coste europee, delineato in via di principio nel summit di giugno.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, avendo rilevato l'indisponibilità generale a una cosiddetta "Mandatory solidarity", ha cercato di rimettere sul tavolo la proposta avanzata dal gruppo di Visegrad di sostituire il sistema di quote obbligatorie in un sistema di contributi finanziari da parte degli stati membri che non vogliono accettare richiedenti asilo (vedi Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca) verso quei paesi (vedi Italia e Grecia) che sono in prima linea nella gestione dei migranti. Proposta bocciata da Grecia, Merkel e Macron.

Sulla tempistica per raggiungere un accordo sulla gestione interna dell'immigrazione le aspettative sono basse e non è stata indicata una data.

Unico consenso raggiunto è quello sulla necessità di rafforzare la dimensione esterna della gestione dei flussi migratori, con una maggiore cooperazione con i paesi dell'Africa e la lega araba. Previsto a tal proposito un summit UE-Lega dei Paesi arabi (il primo nel suo genere) per il 24-25 Febbraio 2019 in Egitto.

Adesso è in corso l'eurosummit e dopo ci sarà la conferenza stampa finale. Rutte probabilmente solleverà la questione della manovra di bilancio Italiana, a cui si aggiungono le critiche rivolte all'Italia da Kurz, Bettel e Mario Centeno.

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