"Hacker russi contro Fifa, CIO e agenzie antidoping"

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Di Diego Giuliani
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Sette agenti russi accusati negli Stati Uniti di pirataggio informatico e furto di dati. Tra i loro presunti obiettivi anche l'Organizzazione mondiale per la proibizione delle armi chimiche, che indaga sull'avvelenamento di Skripal

Nel mirino Agenzia mondiale antidoping, Comitato olimpico internazionale e le indagini sull'avvelenamento di Skripal

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Tra le vittime: le agenzie statunitense e mondiale antidoping, la Fifa e il Comitato Olimpico internazionale. Sette agenti dei servizi militari russi sono stati accusati negli Stati Uniti di pirataggio informatico e furto di dati su vasta scala. Le operazioni che sono loro imputate risalgono a un periodo compreso tra dicembre 2014 e maggio 2018. Alcune di loro sarebbero state mirate a contraffare dei documenti con cui l'Agenzia mondiale antidoping denunciava il sistema russo, per fornire alla stampa una versione dei fatti edulcorata e favorevole a Mosca. Tre di loro fanno inoltre parte delle 12 persone, accusate a luglio dal Procuratore speciale Robert Mueller di aver partecipato a una campagna per interferire nelle presidenziali americane, che nel 2016 portarono all'elezione di Trump.

"Tra i loro obiettivi - ha detto il Procuratore federale Scott Brady - c'erano anche Westinghouse, una compagnia con sede a Pittsburgh, in Pennsylvania, che tra gli altri forniva energia nucleare all'Ucraina, e l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, che sta indagando sul loro impiego in Siria e sull'avvelenamento dell'ex agente russo Skripal e di sua figlia, nel Regno Unito". 

In Olanda sventato un attacco all'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche

Appena poco prima le autorità olandesi avevano annunciato di aver sventato, ad aprile, un pirataggio informatico ai danni della "Organizzazione mondiale per la proibizione delle armi chimiche" (OPAC), organizzazione internationale nel 2013 insignita del premio Nobel per la pace, che ha sede all'Aja. Quattro dei sospetti erano arrivati il 10 aprile all'aeroporto di Amsterdam Schiphol da Mosca con dei passaporti diplomatici. Tre giorni dopo erano stati intercettati e trovati in possesso di sofisticate apparecchiature per il pirataggio informatico, mentre si apprestavano a raggiungere il "Labor Spiez", un laboratorio svizzero, utilizzato dall'Opac per le sue analisi. Per la giustizia statunitense non ci sono dubbi: "Gli sforzi profusi in questi attacchi - ha detto John C. Demers, procuratore aggiunto per la Sicurezza nazionale - mostrano una sofisticazione e una disponibilità di mezzi, che possono essere ricondotti soltanto a un'organizzazione finanziata da enti governativi". 

La condanna della Nato: "Mosca viola il diritto internazionale"

A dare voce alla condanna internazionale anche la Nato, che per bocca del Segretario generale Jens Stoltenberg ha espresso la sua solidarietà alle preoccupazioni manifestate da Londra e l'Aja. "Gli alleati della Nato - ha detto Stoltenberg - esprimono la loro solidarietà ai governi olandese e britannico, nel loro richiamo alla Russia, per i suoi chiari tentativi di violare il diritto internazionale". Mosca ha dal canto suo respinto ogni addebito e replicato al coro di condanne internazionali, parlando di accuse che vanno al di là di ogni possibile immaginazione. 

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