Brexit: Londra pronta a qualsiasi scenario

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Di Salvatore Falco
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Londra ha previsto anche uno scenario apocalittico, con l'aumento della disoccupazione e il crollo dei prezzi delle case. Secondo i risultati dello scorso anno, "nessuna banca ha bisogno di rafforzare la propria posizione patrimoniale".

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È lo spettro del 'no deal', fra paure reali e dichiarazioni o interpretazioni tattiche, a dominare ancora la scena del negoziato sulla Brexit fra Unione europea e Regno Unito alle soglie del momento della verità. L'allarme - attenuato parzialmente dalle rassicurazioni del ministro per la Brexit, Dominic Raab - viene attribuito dal governatore della Bank of England, Mark Carney.

"La Banca d'Inghilterra è ben preparata a qualsiasi processo economico, compresa un'ampia gamma di potenziali imprevisti derivanti dalla Brexit - ha detto Carney - Abbiamo messo in atto diversi stress test per assicurare che le maggiori banche britanniche possano continuare a soddisfare le esigenze delle famiglie e delle imprese anche attraverso un'uscita disordinata, nonostante resti ancora un'ipotesi improbabile".

Londra ha previsto anche uno scenario apocalittico, con l'aumento della disoccupazione e il crollo dei prezzi delle case.

Secondo i risultati dello scorso anno, "nessuna banca ha bisogno di rafforzare la propria posizione patrimoniale".

La Bank of Englland ha simulato profonde recessioni simultanee in tutto il mondo, con l'economia del Regno Unito in calo di oltre il 4,5%.

I prezzi degli immobili residenziali a meno 33%. E i tassi bancari al 4%.

Il sistema finanziario britannico ha superato gli stress test dell'anno scorso. Hanno dimostrato che le banche sarebbero in grado di superare lo scenario peggiore.

Mark Carney ha espresso le stesse preoccupazioni prima del referendum e subito dopo il voto, quando la Banca centrale ha deciso di rivedere al ribasso le previsioni di crescita, riducendo le aspettative per il 2017 dal 2,3% allo 0,8%. L'economia britannica è cresciuta dell'1,7% nel 2017.

Il governatore ha poi ammesso di essere stato troppo pessimista con le sue previsioni, ma ha saputo rispondere alle critiche: "Il nostro compito, dopo tutto, non è quello di sperare per il meglio, ma di prepararci per il peggio".

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