Starbucks sfida il caffè italiano

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Diritti d'autore REUTERS/Stefano Rellandini
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Di Cristiano Tassinari Agenzie:  ANSA
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Apre a Milano il primo Starbucks in Italia: una vera e propria sfida, anche culturale, al vero caffè italiano. Ma sembra soprattutto una cosa per turisti: gli amanti del caffè preferiscono quello classico. Il locale si trova in Piazza Cordusio, ad un passo dal Duomo. 300 i dipendenti.

Sfida culturale al sapor di caffè

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MILANO (ITALIA) - Starbucks sfida il caffè italiano e quasi 150mila bar e caffetterie in tutta Italia.
Giovedi 6 settembre, a Milano, in Piazza Cordusio, vicino al Duomo, ha inaugurato **il primo Starbucks nel Belpaese, la patria del caffè. 
**Secondo una statistica, in Italia vengono consumati 80 milioni di tazzine di caffè al giorno. 

Nel pomeriggio, c'è stata una grande festa con la presenza dei ballerini della Scala.
Apertura al pubblico, da venerdi 7 settembre

In cinque continenti

Se ne parlava già due anni fa, poi i tempo si sono allungati. Ora il gigante americano debutta in Italia con la caffetteria piu grande d'Europa, 2.300 metri quadrati nello storico Palazzo delle Poste, vicino al Duomo. Uno dei tre soli Reserve Roastery - torrefazione caffè di lusso - dopo Seattle e Shanghai, **uno dei 28mila negozi nel mondo, presenti in 77 paesi, davvero in tutti e cinque i continenti. **

Entro fine anno, Starbucks potrebbe aprire altri 3 locali, sempre a Milano.

REUTERS/Stefano Rellandini
L'esterno dello Starbucks, nell'ex Palazzo delle Poste.REUTERS/Stefano Rellandini

Non per tutte le tasche

Ma caffè, cappuccino e frappuccino (che, per ora, non è il lista nel locale di Milano) non sono certo tra i più economici: un espresso costa 1,80, un caffè americano 3.50, un cappuccino addirittura 4.50.

"Ma quando guardi tutti i vari metodi di produzione e bevi il caffè espresso di alta qualità che saremo in grado di servire, il prezzo non sarà un problema", ribatte John Culver, Presidente Starbucks Global. 

A proposito di qualità: qui è possibile ordinare uno dei sette blend di caffè griffati Starbucks, realizzati con i chicchi provenienti dalle piantagioni di 30 paesi: Ethiopia, Whiskey Barrel-Aged, Hawaii, Costa Rica, Tanzania, Brazil e lo speciale Reserve Pantheon Blend Vintage 2018, dal gusto morbido, dolce e avvolgente, nato in onore della nuova apertura meneghina.

E ora, nella sfida anche culturale tra Starbucks e caffè italiano, vedremo chi la spunterà.

Dietro le quinte di Starbucks

Sono 300 i dipendenti che lavoreranno nel negozio di Milano e tra di loro ci sono ragazzi in difficoltà, provenienti da comunità, lavoratori appartenenti alle categorie protette.

Il protagonista della Roastery è il caffè, che viene lavorato in ogni sua fase nel locale al cui centro campeggia una grande **macchina tostatrice.
**Una specie di "parco giochi del caffè".

Senza fretta, design modernissimo e tradizionale

Vorremmo che i clienti venissero da noi per un'esperienza più intensa, senza fretta, qualcosa di molto diverso dalla filosofia del caffè nei bar italiani", spiega Liz Muller, designer di Starbucks.

Lo store si sviluppa tutto attorno, in un bancone bakery con i prodotti del panificio Princi di Milano, nella zona dove viene preparato e servito il caffè, dall'espresso (euro 1,80), all'americano (euro 3,50), fino alle estrazioni più sofisticate in ampolla, il siphon.

Stile Starbucks, modernissimo, ma ispirato all'antica tradizione della torrefazione a vista.
Molta attenzione al design, curato da Liz Muller. Se i pavimenti sono in palladiana, i banconi dell’area bar sono realizzati con lo stesso marmo usato per la costruzione del Duomo e la statua a sirena (simbolo del brand che accoglie gli ospiti all’ingresso, nel dehors con i tavolini) è in marmo di Carrara.

L'interno del nuovo Starbucks di Milano.

Quei viaggi a Milano...

Howard Schultz, dal 26 giugno scorso ex CEO di Starbucks ([qualcuno dice che possa essere un candidato alla Casa Bianca nel 2020](iframe width=)), è rimasto affascinato dalla cultura dell'espresso e dall'atmosfera dei bar milanesi nel suo viaggio italiano nel 1983 e nel primo store in Italia ha voluto ricreare le stesse emozioni, anche grazie al design, all'arredamento anni '70 e alle luci.

"Ogni caffè che abbiamo servito ci ha portato qui", si legge sulla scritta impressa su una delle pareti.

"Veniamo qui con umiltà e rispetto, per dimostrare quello che abbiamo imparato", dice lo stesso Schultz.

Risorse addizionali per questo articolo • Mente Locale Milano

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