Bolivia: protestano i produttori di coca

Bolivia: protestano i produttori di coca
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Di Cristiano Tassinari Agenzie:  EFE
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I "cocaleros", produttori legali di coca in Bolivia, hanno protestato per le vie di La Paz contro la morte di due di loro, uccisi in uno scontro a fuoco con la Polizia, intervenuta per sradicare piantagioni illegali di coca, una delle principali fonti economiche della Bolivia.

Marciare per la coca (e per la vita)

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LA PAZ (BOLIVIA) - "Marciare per la coca" si legge nello striscione.
Almeno un migliaio di produttori boliviani di foglie di coca hanno manifestato a La Paz, la capitale amministrativa della Bolivia, per chiedere giustizia per la morte di due produttori (detti cocaleros) causata dalla Polizia.
Arrestato il capo dell'Associazione dei produttori, Franklin Gutiérrez.

La dimostrazione è iniziata lunedì dalla cittadina di La Asunta, situata nel nord-est di La Paz, ed è arrivata fino a La Paz, dove si sono uniti agricoltori, insegnanti e studenti dell'Università di El Alto.

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Anche un finto Che Guevara nella manifestazione di La Paz.REUTERS/David Mercado

"Il governo rifiuta di assumersi le responsabilità"

"Stiamo dimostrando il nostro malcontento con questo governo: hanno ucciso due persone, ma il governo ha rifiutato di assumersi la responsabilità", ha detto il vice Presidente della Associazione dipartimentale dei produttori di coca (Adepcoca) di La Paz, Gregorio Chamizo.

I manifestanti hanno esibito due finte bare, protestato contro il Presidente Evo Morales e chiesto le dimissioni del Ministro degli Interni, Carlos Romero, urlando "Assassini!"

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"Assassini!", urlano i manifestanti alla Polizia.REUTERS/David Mercado

La morte dei due produttori è avvenuta la scorsa settimana durante uno scontro con la Polizia intervenuta per sradicare le piantagioni illegali di foglie di coca a La Asunta, nella regione degli Yungas.

"Sono qui a La Paz, Non abbiamo nessuna paura, possono metterci in carcere...e se vogliono possono metterci pure al cimitero", urla la sua rabbia Tito Flores, uno dei produttori di coca.

Tito Flores, accerchiato dai cronisti.

Un'imboscata?

La Polizia ha assicurato che le vittime facevano parte di un "gruppo armato irregolare" che ha teso un agguato agli agenti, costretti a rispondere al fuoco.

I coltivatori di coca hanno assicurato che le due vittime si trovavano sul posto per un sopralluogo e hanno negato che ci fosse un'imboscata o che ci fossero gruppi irregolari nella zona, come come affermano invece le autorità.

"Disposti a dialogare"

Da parte sua, il Ministro della Presidenza della Bolivia, Alfredo Rada, ha dichiarato ai media che il numero di persone giunte a La Paz "è molto inferiore" di quanto previsto dagli organizzatori della marcia.

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E' piena, Plaza San Francisco, a La Paz.REUTERS/David Mercado

"Questa marcia difende le colture illegali, la foglia di coca in eccesso", ha detto il Ministro Rada.

Ha aggiunto che il governo è disposto a dialogare con il settore "all'interno della legge e ad osservare la legge" e che le colture in eccesso non saranno accettate.

Riguardo alla liberazione del leader Gutiérrez, ha sottolineato che l'esecutivo non ha nulla a che fare con la questione e che il suo arresto è un problema di ordine giudiziario.

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Plaza San Francisco, a La Paz, durante la manifestazione.REUTERS/David Mercado

Piantagioni legalizzate

L'Adepcoca, diretta da Gutiérrez, è "avversario" del governo dal 2017, quando una legge ha innalzato la superficie legale delle piantagioni da 12.000 a 22.000 ettari e ha ordinato la legalizzazione delle piantagioni di coca in un'altra area del paese.

La foglia di coca ha usi tradizionali, culturali e medicinali in Bolivia, ma una parte notevole di essa finisce nel ricco mercato del traffico di droga per la produzione di cocaina.

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Foglie di coca, fonte di sostentamento, legale e non, per l'economia bolivianaREUTERS/David Mercado
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