India, Kerala: l'emergenza continua

Almeno 370 vittime e oltre 700 mila senza tetto. Lo Stato del Kerala è in ginocchio, le pioggie monsoniche che stanno spazzando il sud dell'India continuano a seminare morte e distruzione.
Strade e ponti sono impraticabili, interi distretti restano isolati e il black out delle comunicazioni impedisce di raggiungere chi lotta per sottrarsi alla furia dell'acqua, come spiega il capo delle squadre di soccorso aereo Vineet Joshi:
"È difficile raggiungere le persone - racconta - le correnti forti impediscono il movimento. Stiamo quindi fornendo generi alimentari così che le persone possano sopravvivere finché l'acqua non si ritirerà".
Da un secolo non ri registravano precipitazioni di tale portata in questa zona e secondo le previsioni non si fermeranno almeno fino al 23 agosto. La gravità della situazione ha indotto chiunque possa a mobilitarsi come racconta una volontaria. "Le condizioni sono critiche sto cercando di fare del mio meglio per dare il mio aiuto".
Tutte forze dell'ordine di ogni ordine e grado sono mobilitate nelle operazioni di soccorso e ancora non basta. Il capo dell'esecutivo del Kerala ha chiesto mezzi supplementari, almeno altri 20 elicotteri e 600 natanti. Difficile ancora fare una stima, ma secondo le autorità locali questa catastrofe umanitaria e ambientale sta causando danni per quasi 3 miliardi di dollari. Supporto giungerà dagli Emirati Arabi Uniti e Quatar, che promette aiuti per 5 milioni di dollari.