La famiglia di un giovane apneista morto durante un'immersione nelle acque della Corsica è riuscita a ritrovare la sua macchina fotografica e recuperare le sue ultime foto dopo un appello sui social "voleva fare le più belle foto possibili per regalare un album ai genitori"
La famiglia di un apneista morto mentre fotografava il fondale della Corsica ha ritrovato la macchina fotografica del giovane dopo un appello lanciato sui social.
Yannick Lippini, studente di oceanografia di 24 anni, era partito da solo lo scorso 30 luglio per scattare delle fotografie subacquee a Pietracorbara, il villaggio di Cap Corse dove vive la sua famiglia.
Non avendo avuto più sue notizie, i suoi genitori hanno allertato le autorità e fatto scattare i soccorsi. Il corpo del giovane è stato trovato sul fondale: secondo i risultati dell'inchiesta, Yannick è deceduto in seguito ad una sincope.
La sua macchina fotografica non si trovava da nessuna parte e, nel dolore, la famiglia ha deciso di chiedere l'aiuto di tutti su Twitter. La richiesta della sorella minore del defunto, Marie, è stata condivisa più di 6.000 volte.
Un album fotografico per i genitori
"Siamo particolarmente interessati a ritrovare le sue ultime foto", spiega la giovane Marie a Euronews, aggiungendo che il fratello è morto "mentre praticava la sua passione".
"Era il suo ultimo giorno in Corsica e voleva fare le più belle foto possibili per regalare un album fotografico ai nostri genitori. Ci farebbe piacere ritrovare quella macchina fotografica di cui era così orgoglioso. Ha valore simbolico per noi".
La macchina trovata galleggiante in superficie
L'apparecchio fotografico è stato avvistato e recuperato in buone condizioni mentre galleggiava sulla superficie dell'acqua tra i villaggi di Erbalunga e Petranera, a nord di Bastia. E' stata consegnata dalla gendarmeria ai parenti dell'apneista defunto.
Il ritrovamento è avvenuto dopo le vane perlustrazioni da parte dei subacquei dell'isola nella zona dell'annegamento. Gli isolani avevano rilanciato la notizia e molti residenti avevano manifestato il loro sostegno alla famiglia.
"Ringraziamo infinitamente tutte le persone, la famiglia, gli amici, gli anonimi, che hanno fatto di tutto per aiutarci a ritrovarla e in particolare tutti i sub dei club di Bastia e Cap Corse che hanno cercato senza tregua nei fondali marini", ha scritto la madre del subacqueo, Michèle, sulla sua pagina Facebook. "Siamo rimasti molto colpiti da tutta questa meravigliosa solidarietà e saremo eternamente grati".