Si moltiplicano gli atti di violenza nei confronti della comunità ebraica. I nostri inviati sono stati in Germania e in Francia per scoprire le origini dell'antisemitismo in crescita in Europa.
Aggredito al grido "Ebreo! Ebreo!" perché portava la kippa. È successo ad aprile nel centro di Berlino a un giovane arabo israeliano che stava passeggiando con addosso il tradizionale copricapo ebraico per fare un esperimento. Il colpevole, un profugo siriano, è stato condannato questa settimana.
Anche in Francia l'antisemitismo è in crescita, con episodi di violenza sempre più frequenti. Nell'Esagono dal 2005 sono stati uccisi almeno 11 ebrei.
In questo clima di paura, un corso di autodifesa può salvare una vita. Come è successo a Nethaniel, quando è stato aggredito e ferito con suo fratello da un uomo armato di seghetto. Nethaniel segue corsi di Krav Maga, un'arte marziale israeliana, da quand'era piccolo. Lui non ha dubbi: "Se non avessi saputo difendermi, e se non avessi saputo come controllare l'arma che aveva in mano, non avrei potuto aiutare mio fratello. È grazie a questo sport se siamo ancora vivi".
Ma la società civile non resta a guardare. In tutta Europa si moltiplicano le iniziative, come la "giornata della kippa" istituita a Francoforte. Il comune ha invitato i cittadini a indossare una kippa in solidarietà alla comunità ebraica. Per il sindaco Uwe Becker "L'antisemitismo è un fenomeno molto complesso. Si nutre dell'antisemitismo di destra, ma anche di quello degli intellettuali di sinistra, che parte dalle critiche a Israele per evolversi da antisionismo in antisemitismo. E naturalmente c'è sempre di più - anche se non lo ridurrei solo a questo - un antisemitismo che viene da quelle culture in cui l'ebreo in sé, e in particolare l'ebreo israeliano, è visto come un nemico".