La diplomazia dell'Ue al lavoro sulla Siria

Dopo gli attacchi a firma statunitense, britannica e francese del fine settimana, la parola sulla Siria ora passa alla diplomazia dell'Unione Europea. I ministri degli Esteri dell'Unione si riuniscono a Lussemburgo.
A sostenere la posizione del Regno Unito, Boris Johnson: "Temo che la guerra in Siria andrà avanti in un'orribile e tragica maniera, Ma il mondo ha detto basta all'uso delle armi chimiche. Questo tabù era in vigore da un centinaio di anni ed è caduto sotto il governo di Bashar al Assad. Era ora di dire no"
E arriva l'appello dell'alto rappresentante per la politica Estera europea, Federica Mogherini, che si rivolge in particolar modo agli alleati del governo sirian: "Mi sembra molto chiaro che c'è bisogno di dare una spinta al rilancio del processo politico condotto dall'unione Europea. Chiediamo fortemente, specialmente a Russia e Iran, di esercitare la loro influenza su Damasco per cominciare una seria ed efficace discussione sotto gli auspici delle Nazioni Unite".
Nelle prossime ore è in programma anche un dibattito sul tema al Parlamento di Strasburgo. Domani è previsto un incontro tra il presidente dell'europarlamento, Tajani, e il presidente francese, Macron, che poi parlerà davanti alla plenaria del Parlamento Europeo.