Durante lo sgombero del campo di Notre-Dame-des-Landes, vicino a Nantes, sono scoppiati scontri tra le forze dell'ordine e gli attivisti, che da anni hanno occupato la zona per impedire la costruzione di un aeroporto. Progetto cancellato dal governo-Macron. Gli "zadisti" chiedono una tregua.
Dopo alcuni giorni di proteste e scontri tra polizia e manifestanti, sembra ancora lontano il ritorno alla normalità a Notre-Dames-des-Landes, vicino a Nantes, nell'ovest della Francia.
Anche se gli stessi manifestanti, a quanto pare, hanno chiesto una tregua per poter negoziare.
Ecco quello che è successo
Da lunedì, infatti, sono in atto le operazioni di evacuazione di un campo abusivo costruito nel 2012 per bloccare la costruzione di un aeroporto. Le ruspe non hanno risparmiato altre 16 baracche (in totale sono 40), edificate negli anni dai circa 250 attivisti del collettivo ZAD ("Zone à défendre", zona da difendere), soprannominati "zadisti".
La struttura è stata definita anche una "comune anarco-ambientalista".
In seguito agli scontri, quattro poliziotti sono rimasti feriti: uno di loro è stato ricoverato in ospedale dopo essere stato colpito da uno scoppio di un petardo. Feriti anche una trentina di attivisti-
Gli attivisti si rifiutano di lasciare il campo di Notre-Dame-des-Landes, nonostante il governo-Macron abbia recentemente deciso, nel gennaio 2018, di abbandonare il progetto di costruzione dell'aeroporto.
Molti degli attivisti, negli anni di occupazione, hanno costruito case e baracche e occupato fattorie abbandonate, rendendole abitabili.
Le operazione di sgombero ed espulsione potrebbero richiedere fino alla fine della settimana.