Come tutelare l'oro blu da inquinamento, infrastrutture malandate, cambiamento climatico e mancanza di consapevolezza del suo inestimabile valore
Troppa o troppo poca, nella giornata mondiale dell'acqua tutti ricordano che il giusto sta nel mezzo e che la natura ha la soluzione ma noi dobbiamo contribuire a valorizzare e tutelare le risorse idriche.
E' questo il tema della giornata mondiale dell'acqua 2018 declinata nel mondo e in Italia con varie iniziative.
E in questa direzione va Greenpeace Italia, che, nelle dichiarazioni dei responsabile della campagna inquinamento, chiede di agire sulle fonti inquinanti con particolare attenzione al Veneto che ha chiesto lo stato d'emergenza e la nomina di un commissario straordinario per la gestione dell'inquinamento.
Resta il paradosso italiano, l'autunno scorso il Paese ha vissuto un'ondata siccitosa definita eccezionale eppure l'Istat ha rilevato una media della precipitazione totale nel periodo 2000-2010 superiore dell'1,8% al valore del trentennio 1971-2000.
Le piogge sono abbondanti, ma i nostri fiumi si seccano più rapidamente.
Il cambiamento climatico fa la sua parte così come la rete infrastrutturale: gli acquedotti in Italia sono vecchi, logori e poco sorvegliati, in alcune zone preda anche di allacci abusivi.
Stando sempre all'Istat nel 2015 è andata dispersa il 38,2% dell’acqua immessa nelle reti di distribuzione dei Comuni capoluogo senza poter raggiungere gli utenti.
Molte le iniziative in Italia in programma in Italia oggi, tra le altre ricordiamo che otto studenti, rappresentanti di altrettante scuole italiane, partecipano all'ottavo Forum Mondiale dell'Acqua, che si tiene a Brasilia fino a domani Si tratta delle vincitrici e dei vincitori di "Water-Hack", il primo hackathon della scuola italiana interamente dedicato a questo tema, organizzato dal Ministero dell'Istruzione lo scorso settembre.
In attesa di riuscire a sfruttare l'acqua dell'abisso del Bueno Fonteno, la falda acquifera probabilmente piu' grande d'Europa, scoperta nel 2006 a settecento metri di profondità tra le grotte delle montagne carsiche fra Bergamo e Brescia.