Bombardamenti in Siria e Iraq: più di 5mila le vittime civili non conteggiate

Bombardamenti in Siria e Iraq: più di 5mila le vittime civili non conteggiate
Di Alice CuddyMarie Jamet
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Secondo i dati raccolti da un gruppo di monitoraggio britannico il numero di morti causati dai bombardamenti della coalizione guidata dagli Usa nella lotta all'Isis è di almeno sette volte superiore alla cifra ufficiale

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In Siria ed Iraq il numero di vittime dei bombardamenti aerei della coalizione guidata dagli Stati Uniti è di almeno sette volte superiore alla cifra riportata nei rapporti ufficiali. A dirlo sono gli ultimi dati di Airwars, un gruppo di monitoraggio britannico formata da giornalisti investigativi e ricercatori.

Nel 2014 la coalizione, un'alleanza di potenze occidentali e gruppi della regione, ha lanciato nei due paesi una serie di attacchi aerei contro lo Stato Islamico. Nel corso dell'operazione, chiamata Inherent Resolve, sono state prese di mira anche postazioni delle forze fedeli al presidente Bashar al-Assad. I bombardamenti hanno causato numerose vittime tra i civili.

Bombardamenti condotti dalla coalizione a partire da agosto 2014

Da un minimo di 6.137 persone ad un massimo di 9.444: oscilla tra queste due cifre, secondo Airwars, il numero di persone uccise dai bombardamenti dall'inizio dell'intervento nell'agosto 2014 fino al febbraio 2018. Centinaia, stando ai dati, i bambini morti.

Numero minimo di vittime civili in ciascuno dei bombardamenti condotti da agosto 2014

Questi numeri sono lontanissimi dalle cifre "ufficiali" fornite dalla coalizione. Secondo l'ultimo report, pubblicato venerdì scorso, i civili uccisi nel corso della campagna sono stati 841. Nel periodo agosto 2014-febbraio 2018, sempre secondo i dati forniti dalla coalizione, le forze militari coordinate dagli Stati Uniti hanno condotto 29.070 bombardamenti (287 solo nello scorso gennaio).

Tutti i bombardamenti condotti dalla coalizione

Airwars raccoglie i suoi dati correlando filmati e cronache di media locali, internazionali e Ong, oltre a monitorare i social media e le rivendicazioni dei gruppi terroristici.

Le vittime vengono classificate come 'confermate' quando ci sono almeno due o più segnalazioni attendibili e quando la coalizione ammette di avere effettuato un bombardamento nella zona.

Chris Woods, il giornalista investigativo a capo del progetto, ha detto ad Euronews che la discrepanza tra loro cifre e quelle della coalizione non è dovuta al modo in cui Airwars raccoglie i dati, ma "al modo in cui la coalizione non li raccoglie".

"Una ragione significativa del divario numerico è che almeno metà dei casi deve ancora essere valutato dalla coalizione - ha detto Woods -. Inoltre ammettono la presenza di vittime civili solo se sono state causate direttamente dai bombardamenti. Se, per esempio, delle persone muoiono a causa del crollo di un palazzo, quegli incidenti non vengono investigati".

Contattata da Euronews, la coalizione ha negato queste accuse, affermando di condurre una valutazione dettagliata di "ogni caso con possibili vittime civili".

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