Elezioni 2018: il Movimento 5 Stelle riuscirà a sconfiggere i partiti tradizionali?

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Viaggio di Euronews nei meandri del Movimento fondato da Grillo e Casaleggio, che ha in Di Maio il suo leader

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È considerato la punta di diamante del Movimento 5 Stelle, che ha scosso il panorama politico italiano.

Il 31enne Luigi Di Maio in soli 5 anni è passato da ex universitario senza lavoro a candidato alla poltrona di Primo Ministro.

La sua ascesa è stata pari a quella del Movimento, che è ora il partito più popolare d’Italia.

Mentre era ancora studente, Di Maio si è unito a un movimento di protesta guidato da Beppe Grillo, comico che ha espresso, o piuttosto urlato, la frustrazione crescente degli italiani per la crisi economica persistente.

Grillo non è mai stato in corsa per il Parlamento, tuttavia ha contribuito a trasformare il Movimento in un partito a tutti gli effetti.

Nel 2013, Di Maio si è candidato alla maniera dei 5 Stelle: avanzando la propria candidatura online e ricevendo solo 187 voti, una manciata tuttavia sufficiente per ottenere un seggio in Parlamento.

È diventato il vice Presidente della Camera più giovane di sempre: la sua “storia” politica è stata raccontata da un giornalista, conterraneo dello stesso Di Maio.

PAOLO PICONE, GIORNALISTA E BIOGRAFO DI DI MAIO:

“Ho voluto citare una frase di Seneca sul libro, che dice: La fortuna non esiste, esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità, lo attaccano soprattutto perché non ha una laurea: io non sono il suo avvocato difensore, lo dico sempre, ma se l’attuale Ministro della Pubblica Istruzione non ha la laurea, al pari del Ministro della Salute o di Massimo D’alema, perché dovrebbe avere una laurea Luigi Di Maio per diventare Primo Ministro? Dategli tempo per acquisire competenze”.

CLAUDIO LAVANGA, EURONEWS:

“Luigi Di Maio arriva da qui: Pomigliano d’Arco, vicino Napoli, è nota per essere la città più industrializzata del Sud Italia, ma se lui sarà scelto per governare dopo le elezioni, diventerà famosa come la città natale del Primo Ministro italiano più giovane di sempre”.

Nelle ultime elezioni nazionali di cinque anni fa, Di Maio è stato tra i 160 cittadini con scarsa esperienza politica a sedere in Parlamento, promettendo di portare in dote onestà e trasparenza.

Ma secondo Nicola Biondo, già direttore della comunicazione del Movimento, non ne hanno portato affatto.

NICOLA BIONDO, EX DIRETTOPRE COMUNICAZIONE MOVIMENTO 5 STELLE:

“A me sembrò di trovarmi in una scolaresca senza insegnanti o preside, la legislatura si apre nel 2013 con i parlamentari che litigano su scontrini, indennità giornaliere, denaro”.

I parlamentari 5 Stelle si sono impegnati a rinunciare a metà del salario, ma all’inizio di febbraio è stato scoperto che alcuni di loro facevano finta di rimborsare, tenendosi in realtà i soldi.

NICOLA BIONDO, EX DIRETTORE COMUNICAZIONE MOV. 5 STELLE:

“È un’amara ironia, perché il Movimento era nato con una parola d’ordine bella, forte e impegnativa, vale a dire che la politica doveva essere a costo zero: sfortunatamente la realtà dei fatti ha piegato certi principi”.

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Se Beppe Grillo è il portavoce del Movimento e Di Maio è il suo volto, il cervello era il compianto Gianroberto Casaleggio.

Fondatore di una piccola società di consulenza a Milano, Casaleggio ha organizzato il Movimento attraverso il blog online di Grillo, creando un database di sostenitori e sostenendo campagne in tutto il Paese.

Il suo ultimo sogno era la democrazia diretta attraverso la piattaforma online, dove normali cittadini regolari possono votare.

A far data dal suo decesso, avvenuto nel 2016, dell’eredità di Casaleggio viene investito il figlio, Davide.

MARCO CANESTRARI, EX DIPENDENTE CASALEGGIO:

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“Chi ha accesso il portale del Movimento può accedere ai dati, a tutto ciò che accade all’interno, soprattutto ai voti: questo conferisce a Davide Casaleggio e ai suoi tecnici un grandissimo potere negoziale nei confronti di chiunque voglia asssumere un ruolo nel Movimento; anche se loro non vanno effettivamente a vedere quanto accade nel portale, il solo fatto che possono farlo droga tutte le attività democratiche sul portale, chiunque vota tramite portale sa che in teoria Casaleggio e i tecnici possono accedere a questi dati: l’idea originale di Gianroberto è stata tradita, buona o cattiva che fosse”.

CLAUDIO LAVANGA, EURONEWS:

“Nonostante le critiche, il Movimento 5 Stelle è ancora al top degli exit poll: eppure, la legge elettorale italiana favorisce le coalizioni, non i singoli partiti.

Quindi, dopo le elezioni, il movimento sarà di fronte ad una scelta difficile: stipulare un accordo coi partiti tradizionali che dice di disprezzare oppure rimanere all’opposizione”.

Da notare che Euronews ha ripetutamente chiesto a Luigi Di Maio e Davide Casaleggio un’intervista, ma entrambi si sono resi indisponibili.

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