Germania, Gro-Ko: c'è l'accordo

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L'intesa raggiunta dai leader per la nascita della Grosse koalition verrà però ora sottoposta al voto degli aderenti SPD e dei delegati ai congressi di CDU e CSU

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Il parto è stato difficile e fuori tempo massimo, ma alla fine l'accordo per la Gro-Ko, la nuova Grande coalizione tedesca è nato. Il governo ufficialmente non c'è ancora, perché sull'intesa fra la CDU-CSU e la SPD, nelle prossime tre settimane, si dovranno pronunciare, con un referendum, i 450mila iscritti al Partito-socialdemocratico e dovrà essere accettato anche dagli imminenti congressi della CDU e CSU. Solo poi si potrà dire che il nuovo esecutivo tedesco è effettivamente nel pieno delle sue funzioni.

Arrivarci è stata dura, riconosce la cancelliera Angela Merkel :

"Sono stati giorni di intensi negoziati, grazie ai quali siamo riusciti ad arrivare ad un accordo. Anche se a volte è stato abbastanza difficile per noi così come per i nostri partner. Devo comunque dire che è stato utile."

Il governo sarà guidato dalla cancelliera uscente Angela Merkel, che arriva dunque al suo quarto mandato - i tedeschi ormai la chiamano Muttie, mammina - ma la SPD ha strappato ministeri di peso. A cominciare da quello degli esteri, che verrà incarnato dallo stesso leader socialdemocratico, nonché candidato per la cancelleria sconfitto alle politiche, nonché ex Presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz:

"Sulla base di questo accordo, credo che saremo portatori di un risveglio per l'Europa e di una nuova dinamica per la Germania. E che saremo in grado di rafforzare la coesione in una società europea, il cui rischio maggiore è la disintegrazione."

Schauble non abita più qui 

Altro terremoto, alle finanze. Il dominio per anni, incontrastato, del falco cristiano-democratico Wolfgang Schauble finisce nelle mani socialdemocratiche di Olaf Scholz e vedremo se ciò porterà a un cambio d'indirizzo tangibile. Al partner di sinistra va anche lo strategico ministero del lavoro.

Mentre al contraltare cristiano-democratico andrà il ministero dell'economia e quello della difesa, oltre che i portafogli di sanità, ricerca ed altri di minor peso.

Premiati nella contrattazione delle poltrone anche i partner di sempre della CDU, i cristiano-sociali. Il leader bavarese Horst Seehofer ottiene infatti per sé il ministero dell'interno.

Le elezioni si sono svolte a fine settembre, il negoziato si sarebbe dovuto concludere domenica scorsa, ma una coda era stata necessaria, fino all'ultima non-stop di 24 ore che ha portato alla conferenza stampa di oggi. Preludio all'intesa, l'accordo parlamentare sul ricongiungimento familiare per i migranti. Proprio la questione dell'accoglienza era stato uno dei punti che avevano fatto fallire i negoziati per la costituzione di una prima ventilata coalizione cosiddetta Giamaica, per via dei colori, perché avrebbe dovuto comprendere i neri conservatori CDU-CSU, i verdi e i gialli del partito liberale.

La nuova edizione della Grosse koalition è una seconda scelta, che molti socialdemocratici di base in principio non volevano e molti potrebbero non approvare. Ma è una scelta dettata dal pragmatismo e per evitare una ripetizione delle elezioni che avrebbe potuto far gonfiare ancora di più le vele della destra xenofoba e populista di Alternativa per la Germania.

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