Secondo la riforma la procura deve avvertire gli indagati durante l'inchiesta
Bucarest - Mentre continuano le proteste contro la riforma della giustizia rumena, un importante senatore dei socialdemocratici al governo ha dichiarato ad Euronews che il principale procuratore anti-corruzione del paese potrebbe essere messo all'angolo.
Si tratta di Laura Kövesi dirigente della Direzione Nazionale Anticorruzione (DNA). Una donna di ferro che va a caccia dei potenti corrotti ma non ha paura. Le abbiamo chiesto cosa respinge della prevista riforma del sistema giudiziario?
LAURA KÖVESI: "Se queste proposte entreranno in vigore non potremo combattere efficacemente la corruzione e la nostra azione sarà seriamente compromessa. Questo emendamento estende l'autorità del Ministro della Giustizia sull'attività dei pubblici ministeri e penalizza alcuni strumenti investigativi molto utili".
Il governo rigetta le critiche
La coalizione di governo, a guida socialdemocratica, nega ogni errore. Ma la Commissione europea e il Consiglio d'Europa hanno entrambi espresso forti preoccupazione. Fino a che punto i cambiamenti previsti ostacolano il lavoro dell'anticorruzione che punta a cogliere i politici in flagrante?
LAURA KÖVESI: "In generale una cattura in flagrante si può organizzare ma quando saranno in vigore le nuove misure non si potrà prendere piu' nessuno con le mani nel sacco perchè dovremmo preventivamente avvertire l'indagato o l'indagata. In questa situazione il gip deve scrivere all'indagato che c'è un'inchiesta su di lui e se vuole partecipare alle riunioni d'inchiesta è ovvio e banale immaginare che con questo procedimento chiunque riesce a smarcarsi ed evitare il processo".
La Corte Costituzionale rumena ha in parte emendato le leggi votate a metà dicembre. Intanto ci sono timori che la riforma del Codice di procedura penale rumeno scateni nuove proteste in tutto il paese.