Caso Regeni: perquisizione in casa della docente tutor

L'ufficio e il domicio della tutor di Giulio Regeni a Cambridge sono stati perquisiti. Il controllo ha portato al sequestro di materiale informatico e cellulare di Maha Abdel Rahman. Le perquisizioni sono una conseguenza dell'interrogatorio cui è stata sottoposta dai magistrati italiani, nel Regno Unito, la docente universitaria che seguiva la tesi del ricercatore friulano, rapito in Egitto il 25 gennaio 2016, torturato e trovato cadavere nove giorni dopo, sull’autostrada tra il Cairo e Alessandria d’Egitto.
"L'idea della ricerca è stata di Giulio" dice la tutor
La professoressa avrebbe ribadito la sua posizione e cioè che l'argomento della ricerca, uno studio sui sindacati indipendenti dei venditori ambulanti, era stato scelto dallo stesso Regeni. Un punto importante nell'inchiesta, perché potrebbe essere proprio quel tema scomodo ad aver provocato l'uccisione del ventottenne studioso della privincia di Udine.
A Cambdrige i magistrati italiani hanno anche sentito gli studenti che si erano recati in Egitto a compiere ricerche prima di Regeni e sotto la direzione della stessa docente, che. per ora, resta persona informata sui fatti e non si vede notificare nessuna accusa specifica, malgrado la sua precedente reticenza a parlare.
Il mondo accademico britannico si è mobilitato per sostenere la collega, che coordina le attività di ricerca sulla sociologia e lo sviluppo in Nord Africa a Cambridge. Diversi docenti universitari che si occupano di Medio Oriente si sono detti stupiti dai sospetti avanzati dalla Procura di Roma, che in sostanza vuole capire se il giovane di Fiumicello sia stato mandato allo sbaraglio in Egitto e spinto a fare ricerche su un argomento sensibile con metodi rischiosi, tanto da portato alla morte.