Trump chiama Abbas: vogliamo trasferire ambasciata Usa a Gerusalemme

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Di Euronews
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Non è chiaro se il trasferimento sarà immediato. Abbas ha commentato: "potrebbero esserci conseguenze pericolose per la stabilità della regione". Mogherini a Trump: "eviti azioni che rischiano di minare il processo di pace". Erdoğan: "Gerusalemme è linea rossa per i musulmani".

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Washington vuole spostare l'ambasciata statunitense da Tel Aviv a Gerusalemme: il presidente Donald Trump lo ha comunicato al telefono al collega palestinese Mahmoud Abbas. "Comporterà conseguenze pericolose per il processo di pace e la stabilità della regione", ha risposto Abbas. 

Ad avvertire Trump anche l'Alto Rappresentante per la Politica Estera europea** Federica Mogherini**: "L'Unione Europea sostiene la ripresa di un significativo processo di pace verso una soluzione a due Stati. Pensiamo che qualsiasi azione che possa minare tali sforzi debba essere assolutamente evitata. Attraverso i negoziati deve essere trovata una soluzione allo status di Gerusalemme come futura capitale di entrambi gli Stati in modo da rispondere alle aspirazioni di entrambe le parti".

Il trasferimento dell'ambasciata significherebbe riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e quindi appoggiare l'annessione unilaterale di Gerusalemme Est, che i palestinesi reclamano come capitale di un loro futuro Stato.

"Presidente Trump, Gerusalemme è una linea rossa per i musulmani" ha reagito il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. "La nostra lotta su questa questione continuerà con determinazione. Anzi potremmo arrivare alla rottura delle relazioni diplomatiche con Israele".

Media statunitensi hanno annunciato un discorso di Trump sulla questione di Gerusalemme per mercoledì. Un'informazione non confermata dalla Casa Bianca.

"Sappiamo che alle rappresentanze diplomatiche statunitensi nella regione è stato ordinato di restare in allerta per possibili disordini" dice il corrispondente di Nbc Ron Allen. "Ci potrebbero essere proteste da parte della comunità palestinese. Gli israeliani discutono di un rafforzamento della sicurezza e sostengono di poter gestire qualsiasi eventualità. Nella regione c'è tensione perché il presidente Trump è estremamente imprevedibile e nessuno sa cosa dirà o farà".

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