Migranti: altri 5 morti in mare, scambio di accuse tra ong tedesca e marina libica

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Di Euronews
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Un gommone con almeno 140 persone a bordo è naufragato lunedì mattina al largo delle coste libiche

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E’ di almeno cinque morti – tra cui un bambino – e un disperso il bilancio del naufragio di un gommone avvenuto lunedì mattina al largo delle coste della Libia. Una vicenda che ha dato inizio a uno scambio di accuse tra la guardia costiera libica e Sea-Watch, una ong tedesca.

Secondo l’organizzazione non governativa una delle proprie navi è intervenuta su richiesta della guardia costiera italiana. Mentre era in corso il trasferimento dei migranti sulla nave, sul posto è arrivata anche una motovedetta libica che con le sue manovre avrebbe danneggiato il gommone, facendo finire in mare alcuni migranti.

Alcuni si sarebbero lanciati deliberatamente in acqua per raggiungere la nave tedesca e sottrarsi ai militari libici: è stato allora che le cinque persone sarebbero morte. Una versione dei fatti smentita dalle autorità libiche, che hanno accusato la ong di ostacolare le operazioni di salvataggio.

Sea-Watch ha comunicato su Twitter di avere messo in salvo 58 migranti. Sono invece 47, secondo quanto comunicato dalla guardia costiera, le persone tornate a Tripoli a bordo della motovedetta libica. Alle operazioni di soccorso ha partecipato anche un elicottero della marina italiana, che ha effettuato una ricognizione alla ricerca di eventuali dispersi.

58 survivors now safe on #Seawatch3. One child couldn’t be reanimated, despite all efforts by medics. Another child still missing. pic.twitter.com/elYGH98PGW

— Sea-Watch (@seawatchcrew) 6 novembre 2017

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