I cani randagi tailandesi potrebbero presto essere equipaggiati con telecamere e sensori
Una ronda di quartiere… con pelliccia. I cani randagi tailandesi potrebbero presto trasformarsi in uno strumento della lotta contro la criminalità. Un’azienda sudcoreana (con una sede anche in Tailandia) ha avuto l’idea di equipaggiarli con delle “smart vests”, gilet super-tecnologici dotati di telecamera e sensori. Quando il cane abbaia con atteggiamento aggressivo, la telecamera si attiva automaticamente ed invia immagini live a un centro di controllo. L’idea è che questi cani possano “dare l’allarme” al quartiere in caso di minacce.
“Riteniamo che i randagi non siano poi così diversi dai cani domestici. Volevamo mostrare che questi animali possono essere d’aiuto, dei veri e propri guardiani notturni”, afferma Pakornkrit Khantaprap di Cheil, la ditta che produce l’equipaggiamento.
Il progetto, lanciato a marzo 2017, è stato accolto con favore ma anche una certa cautela dalle associazioni di difesa degli animali. Martin Turner, direttore di una fondazione che si occupa di cani e gatti randagi in Tailandia, ha sottolineato che l’iniziativa è ancora nelle sue fasi iniziali. E Cheil afferma di voler introdurre delle modifiche prima di lanciare un vero e proprio esperimento su interi quartieri.