La piccola città di Ripoll conta appena 10 mila abitanti. I giovanissimi attentatori che hanno colpito a Barcellona e Cambrils, tutti morti o in prigione, sono nati e cresciuti proprio qui e la gente del posto è ancora profondamente sconvolta dall’accaduto: com‘è possibile che siano finiti negli ambienti del jihadismo se, almeno apparentemente, erano del tutto integrati nella vita del posto?
MIQUELROVIRA, vicesindaco di Ripoll: “Di questi ragazzi, qualcuno è nato qui, qualcun altro è cresciuto qui. Qui hanno frequentato le scuole, alcuni erano molto conosciuti perche avevano partecipato a iniziative del comune. Non avevamo notato assolutamente nulla”
La famiglia di Youones Abouyaaqoub abita nei nuovi quartieri della città, dieci minuti a piedi dal centro. Younes, 22 anni, guidava il furgone che si è lanciato sulla Rambla. E’ morto abbattuto dalla polizia lunedi scorso. Anche suo fratello Hussein è morto, a Cambrils.
“Houssein Abouyakoub e Omar Hychami sono piu’ o meno della mia età – dice questo ragazzo – Omar è stato mio compagno di classe, con Houssain ho amici in comune. Questo sono cose che normalmente consideri molto lontane da te. Sapere quello che e successo alla gente che vedi tutti i giorni o che viene a scuola con te è scioccante”.
A Ripoll il 10% della popolazione è di origine magrebina. La comunità della città sta sul chi vive: da qualche giorno sono apparsi in giro degli adesivi anti musulmani che il comune ha fatto ritirare, mentre è stato istituito un servizio di assistenza psicologica di aiuto alla popolazione.
VICENÇ BATALLA, Euronews: “La gente di Ripoll prova a ricominciare a vivere e superare il trauma. Anche per questo, sabato è stata convocata una manifestazione in contemporanea con quella di Barcellona il cui slogan è “Ripoll per la pace, un passo avanti”.