Proteste in Brasile contro le riforme del lavoro e pensioni

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Proteste in varie città del Brasile venerdì contro le riforme del lavoro e delle pensioni volute dal governo. Scontri violenti con la polizia in tenuta antisommossa che ha usato gas lacrimogeni per disperdere i dimostranti a Rio de Janeiro. Pneumatici sono stati incendiati sulle principali vie di accesso alla città, provocando ingorghi. Tensione anche a San Paolo, capitale economica del Paese, dove un gruppo di persone ha bloccato un’importante strada del centro. “Non voglio essere governato dalla criminalità organizzata” è uno dei messaggi che hanno accompagnato la protesta.
Quello che era annunciato come un nuovo sciopero generale contro l’esecutivo del presidente Michel Temer ha perso forza negli ultimi giorni, tanto che sindacati confederali hanno deciso di ritirare la loro adesione, lasciando autonomia ad altre sigle. I manifestanti protestano contro due misure chiave del presidente: riforma delle pensioni e liberalizzazione del mercato del lavoro, che sarà votata a breve dal Senato.
La settimana scorsa Temer è diventato il primo presidente brasiliano in carica a essere accusato davanti al Supremo Tribunale Federale di aver accettato tangenti per l’equivalente di 150 mila dollari. L’accusa della procura per essere convalidata ha bisogno dell’approvazione da parte di due terzi dei deputati

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